La pandemia ha fatto male anche alla produzione e raccolta di rifiuti nei comuni italiani. L’obbligo di conferire nell’indifferenziato tutti i rifiuti prodotti all’interno di mura domestiche dove il virus ha contagiato gli occupanti, ha inciso infatti sulla gestione dei rifiuti nel suo complesso, diminuendo la percentuale di raccolta differenziata e aumentando la produzione pro-capite di rifiuto da avviare a smaltimento. Ciò non ha, tuttavia, impedito a Legambiente di stilare anche quest’anno la classifica dei comuni cosiddetti “ricicloni”, detto altrimenti i comuni rifiuti free (quelli in cui la produzione pro-capite di rifiuti avviati a smaltimento è inferiore ai 75 Kg), tornando all’incirca ai livelli dell’edizione 2020 (quando ad essere premiate erano 598 amministrazioni comunali).
“Contiamo 33 virtuosi in meno nelle graduatorie dei Ricicloni 2022 rispetto all’edizione 2021, con una percentuale di popolazione coinvolta solo leggermente diminuita (dal 6,4% al 5,9% sul totale della popolazione italiana) – si legge in una nota di Legambiente -. In linea generale si è riscontrato un aumento dei rifiuti avviati a smaltimento compreso tra 1 e 5 Kg/pro-capite/anno, con qualche punta intorno ai 10 Kg/pro-capite/anno. Unici in controtendenza: il Consiglio di Bacino Priula che vede diminuire di un ulteriore mezzo chilo il pro-capite smaltito e la Comunità della Val di Non che lo contiene di ulteriori 0,3 Kg rispetto al 2020”.
Quest’anno, oltre alla consueta fornitura dei dati di produzione da parte di Arpa Marche, Legambiente ha potuto contare sulla disponibilità dei dati, seppur non ancora convalidati in via definitiva, da parte di Arpa Campania che ha ovviamente contribuito ad incrementare il numero di Rifiuti Free campani nelle graduatorie. Dai dati regionali emerge che i più virtuosi sono i veneti (74,5% la percentuale di raccolta differenziata, la più alta nel nostro Paese) dopo il Veneto (Fonte: Rapporto Rifiuti 2021 – ISPRA). Confermato il peso via via sempre maggiore del Sud sul numero totale dei comuni Rifiuti Free, che si avvicina al 30%. Sempre più residuale invece la presenza del Centro, fondamentalmente rappresentato dalla Toscana con comuni di dimensione media, e da alcuni comuni marchigiani e laziali. E a proposito del Lazio vediamo quali sono i “comuni ricicloni” premiati da Legambiente.
Nella classifica dei centri sotto i 5mila abitanti (graduatoria stilata in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo) la spunta Sant’Ambrogio sul Garigliano (Frosinone): 929 abitanti con una percentuale di produzione di secco residuo pro capite del 38,8%. Segue Colle San Magno (Frosinone): 699 abitanti, produzione del 62,2%. In terza posizione Corchiano (Viterbo) 3663 abitanti, produzione secco residuo del 69,6%. Al quarto posto si assesta Villa Santa Lucia (Frosinone) 2674 abitanti, produzione secco residuo 70,7%, quinto posto Graffignano (Viterbo), 2366 abitanti, produzione secco residuo del 72,3%. Per quanto invece riguarda i comuni tra i cinquemila e i quindicimila abitanti, al primo posto si colloca Sacrofano (Roma), 7412 abitanti, produzione secco residuo (sempre pro capite) del 64%. Subito dopo Vitorchiano (Viterbo), produzione del 67,8%