Corsa a tre per il primato. Pompeo, la pace il… futuro

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Saranno tre le liste che si contenderanno il primato di quella più votata alle prossime comunali di Frosinone. Due di queste sono in coalizione con il candidato di centrodestra Riccardo Mastrangeli. Una con quello di centrosinistra Domenico Marzi.

Il 12 giugno da questa classifica dipenderanno tante variabili, tanti assetti che prenderanno forma fino alla prossima primavera quando verranno rinnovati Parlamento e consiglio regionale.

La competizione tra Lista Ottaviani, Fratelli d’Italia e Pd, al di là del risultato finale delle elezioni, verrà recapitata alle segreterie romane dei partiti accompagnata da chiavi di lettura diverse e strumentali alle decisioni dei prossimi mesi.

Prendiamo il Pd, per esempio. La lista viene presentata dai suoi componenti e dal circolo cittadino del Pd (ma soprattutto dal leader maximo Francesco De Angelis) come la più forte di sempre schierata nel capoluogo. E’ chiaro che un risultato importante della stessa potrebbe far passare in second’ordine anche una eventuale sconfitta di Marzi. Dando la possibilità al Presidente del Consorzio Unico Regionale di reclamare il suo seggio in Parlamento in virtù del bottino ottenuto nel capoluogo.

Il sindaco di Frosinone e coordinatore provinciale della Lega, Nicola Ottaviani

Stesso discorso per Ottaviani. Tutti sanno che la sua lista civica ha cannibalizzato gran parte dello schieramento pro-Mastrangeli. In particolare la lista leghista. 

Ma il sindaco uscente di Frosinone si giocherà la doppia carta Lista Ottaviani-Lega e la somma dei consensi ottenuti per far capire ai vertici della Lega la sua forza e la sua influenza sulla città.

A Fratelli d’Italia il risultato servirà, in caso di vittoria di Mastrangeli, a rivendicare un ruolo nella guida “politica” della maggioranza che sosterrà il neo-sindaco. 

Il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Fabio Tagliaferri con il candidato sindaco Riccardo Mastrangeli

A Ruspandini e Tagliaferri interessa soprattutto il confronto con gli altri partiti, Lega e Forza Italia (più che con il civismo), e i due vogliono che il partito della Meloni diventi a Frosinone e in provincia la guida stabile della coalizione di centrodestra. 

Perchè il senatore in più di qualche occasione, recentemente, ha sostenuto la necessità di tornare a connotare più marcatamente la presenza sul territorio evitando trasformismi e “inciuci” che non verrebbero più tollerati dall’elettorato di riferimento di riferimento.

DEBOLEZZE E DUBBI

La presentazione delle liste, l’analisi dei nomi, la presenza o l’assenza di big prima annunciati e poi spariti dalla competizione hanno fatto emergere anche qualche oggettiva debolezza. Tra quello che si era detto prima e l’effettiva consistenza della formazione non convince, per esempio, la Lista Marini. Come appare piuttosto debole il candidato dei socialisti  Vincenzo Iacovissi sostenuto da una sola lista. In tanti si chiedono se Gianfranco Schietroma questa volta, rompendo l’alleanza con il centrosinistra abbia fatto o meno la cosa giusta. Soprattutto nell’ottica della costruzione della squadra che si appresta a tentare la “reconquista” della Regione e in un’ottica maggioritaria per ciò che concerne le prossime politiche.

IL TEMPISMO DI POMPEO

Il Presidente della Provincia, Antonio Pompeo e il sindaco di Firenze, Dario Nardella

Mentre nei comuni dove si vota veniva ultimata la presentazione delle Liste, sabato mattina Antonio Pompeo ha piazzato un altro colpo “politicamente” significativo.

Davanti a una foltissima rappresentanza di sindaci e amministratori del Pd ha ospitato a Cassino, nel Palagio Badiale, nella manifestazione “Amministratori di pace”, il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Un incontro fortemente voluto dal presidente della Provincia per lanciare un appello per la pace e contro l’invasione russa dell’Ucraina proprio dalla nostra città martire.  

Il sindaco fiorentino si è poi fermato a Frosinone, al ristorante La Trattoria dove insieme a Pompeo ha partecipato a un incontro a sostegno della candidatura di Domenico Marzi.

La foto-opportunity scattata a Cassino, in un tripudio di fasce tricolori (provenienti da tutta la provincia) ha confermato, ove ce ne fosse bisogno, come gli equilibri provinciali nel Pd stiano repentinamente cambiando. Soprattutto in ottica regionali.

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