Si torna a parlare di campagna di vaccinazione anti Covid, soprattutto in vista dell’arrivo di alcune varianti previsto per l’autunno. In Italia i casi in agosto sono stati di poco superiori ad 11mila: un dato abbastanza basso e non impattante sul sistema sanitario nazionale ma che è comunque sufficiente per far tenere alta la guardia alle autorità sanitarie.
Oggi, o al massimo nel giro di alcuni giorni, dovrebbe arrivare il via libera in Europa per il primo tra i nuovi vaccini anti-Covid messi a punto, precisamente quello di Pfizer. Toccherà all’Agenzia del farmaco (Ema) aprire così ufficialmente la procedura che porterà alla campagna vaccinale di autunno. In Italia la consegna delle prime dosi è attesa per i primi giorni di ottobre e il piano è di procedere contemporaneamente, a far data dalla fine del mese, sia il vaccino anti coronavirus sia quello antinfluenzale.
La campagna di vaccinazione sarà rivolta in particolare alle fasce più fragili della popolazione: anziani, malati e soggetti a rischio. Ovviamente, l’ampliamento delle categorie interessate dipenderà poi dall’evoluzione della diffusione della variante del virus e dalla sua potenza.
L’obiettivo, spiega una circolare del ministero della Salute firmata dal direttore della prevenzione Francesco Vaia, è quello “di prevenire la mortalità, le ospedalizzazioni e le forme gravi di COVID-19 nelle persone anziane e con elevata fragilità, e proteggere le donne in gravidanza e gli operatori sanitari. A questi gruppi di persone è raccomandata e offerta una dose di richiamo a valenza 12 mesi con la nuova formulazione di vaccino aggiornato. La vaccinazione potrà inoltre essere consigliata a familiari e conviventi di persone con gravi fragilità”.
Sulle tempistiche di somministrazione, sulla base delle informazioni e delle evidenze scientifiche al momento disponibili, “si prevede la possibilità di somministrazione della dose di richiamo a distanza di almeno 3 mesi dall’ultimo evento (ultima dose, a prescindere dal numero di richiami già effettuati o ultima infezione diagnosticata). È previsto, inoltre, che i nuovi vaccini aggiornati possano essere utilizzati anche per il ciclo primario, cioè per chi non si è mai vaccinato. Gli operatori sanitari sono invitati al rispetto delle buone pratiche vaccinali e alle segnalazioni di eventuali reazioni, che possono essere segnalate anche dai cittadini”.