Due verbali da 2.000 euro di multa ognuno e 10 giorni di tempo per mettere in atto misure capaci di “evitare l’accesso diretto da parte degli utenti al prodotto sfuso contenuto all’interno degli espositori presenti”.
Erano questi i provvedimenti assunti dagli ispettori sanitari della Asl di Frosinone, appartenenti al Dipartimento di prevenzione, a carico del rappresentante legale di Eurospin Lazio Spa per quanto riscontrato nei punti vendita di Fiuggi e di Alatri. Ma la sanzione si è rivelata errata, i verbali superficiali e pasticciati (richiamavano regolamenti comunitari assertivamente approvati nel 2204! e conferenti norme estranee alla materia in questione). I giudici hanno annullato tutto, censurando l’operato dell’azienda sanitaria ciociara.
Gli ispettori avevano contestato la modalità di vendita self-service del pane fresco che gli utenti possono prendere autonomamente dagli espositori. Per il personale Asl tale procedura non dava garanzia di igiene del prodotto e quindi erano scattate le sanzioni con richiesta di modifica delle modalità di vendita e i successivi verbali di multa.
Eurospin si è però rivolta ai giudici amministrativi, contestando l’operato della Asl e soprattutto evidenziando una scarsa conoscenza della normativa vigente in materia, dato anche che le modalità di vendita self-service del pane fresco impiegate nei due punti di Fiuggi e Altari sono le medesime che la società utilizza in tutta Italia, così come fa molta parte della grande distribuzione, senza che nessuno si sia mai sognato finora di muovere obiezioni. Ma, soprattutto, la società di gestione della catena di discount ha evidenziato come le verifiche della Asl di Frosinone e i verbali redatti abbiamo omesso sia di indicare tutte le misure e cautele assunte dalla società per evitare ogni possibile contaminazione
del prodotto, sia di indicare cosa non andasse nelle stesse e quale inconveniente rimuovere.
Tramite i propri legali, ai giudici del Tar di Latina, Eurospin ha spiegato che, nel pieno rispetto dei regolamenti europei e italiani che normano la materia “gli espositori utilizzati erano: chiusi su tutti i lati da pannellature di legno e vetro temperato durante la fase di esposizione, collocati ad un’altezza tale da evitare la possibile apertura da parte dei bambini più piccoli, dotati di maniglia sul fronte, in modo tale da assicurare che nella fase del prelievo una mano fosse impegnata nel tenere il cassetto mentre solo l’altra, munita di guanto, potesse prelevare il pane, per evitare contaminazioni in fase di apertura da parte del cliente (quali starnuti, capelli e altro); inoltre, la parte frontale del cassettone di contenimento si posizionava orizzontalmente rispetto al punto di prelievo, fungendo cosi da copertura del prodotti. Il pane poteva essere prelevato solamente con guanti “monouso” collocati in adiacenza degli espositori e tale obbligo era evidenziato sia con adeguata cartellonistica, sia con adesivi apposti su ciascun contenitore”.
Nulla di tutto ciò era stato rilevato dalla Asl che si era limitata a contestazioni generiche e indicazioni generiche di rimedio. In più, i verbali con cui si sanzionavano le attività, risultavano richiamare – come i giudici rivelano in sentenza – articoli di legge che nulla avevano a che fare con la materia in questione, anzi destinati a regolamentare i “Manuali comunitari e la modalità di redazione” (!) facendo riferimento ad un regolamento CE approvato – secondo la Asl – nel 2204!!! Vabbè. Per i giudici, pur avendo ricondotto la materia alla corretta normativa non chiaramente indicata dalla Asl, la mancata rilevazione e valutazione delle misure igieniche già esistenti anche al momento del controllo, così come non aver elencato quali fossero le disfunzioni o le criticità e quindi non aver indicato quali dovessero essere le possibili misure correttive, debbono considerarsi motivazioni valide per annullare i verbali e le multe staccate dalla Asl ciociara che è stata condannata anche a rimborsare ad Eurospin il contributo unificato versato per il ricorso.