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Decine di profughi in arrivo, giallo sul pullman partito da Zaporizhzhia

Marco Battistini
In procinto di fare il loro ingresso a Latina altre 80 persone provenienti dall’Ucraina. Tutte a bordo di un autobus ucraino partito da Zaporizhzhia
Marzo 9, 2022
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In arrivo circa ottanta profughi provenienti dall'Ucraina

Dopo le circa 30 unità arrivate nei giorni scorsi e attualmente seguite attraverso il servizio pronto intervento sociale, sarebbero in procinto di fare il loro ingresso a Latina altre 80 persone provenienti dall’Ucraina. Tutte a bordo di un autobus ucraino partito da Zaporizhzhia, la città dove ha sede la centrale nucleare più grande d’Europa, teatro di combattimenti alcuni giorni fa.

L’autobus, diretto a Latina, è partito tre giorni fa dal centro ucraino, ha toccato altre città, come Leopoli, dove ha raccolto ancora passeggeri e infine ha imboccato la direzione per l’Italia. A bordo, tranne l’autista, tutte donne e bambini. Un’ottantina di persone visto che l’autobus è a due piani, delle quali soltanto un paio parlerebbero italiano.

Pronta l’accoglienza per i profughi ucraini

Dal Comune di Latina fanno però sapere che al momento il mezzo con gli ucraini non è ancora arrivato né tantomeno sembrano esserci certezze sul loro effettivo soggiorno nel secondo centro del Lazio. Ad ogni modo la macchina organizzativa si è messa in moto. Il vicesindaco e assessore ai Servizi sociali Francesca Pierleoni sta predisponendo tutte le azioni necessarie per l’accoglienza degli ucraini. Il Viminale attraverso una missiva di pochi giorni fa ha comunicato alle amministrazioni comunali che sono disponibili tramite le Prefetture 8000 posti, di cui 5000 nei centri di accoglienza straordinaria Cas e 3000 nei sistemi di accoglienza e integrazione Sai.

A occuparsi della presa in carico iniziale sarà la Protezione Civile, poi dopo i primi giorni subentrerà la Prefettura con i Cas e il Comune con il sistema dei centri di accoglienza.

Rischi sanitari

Sul piano sanitario giungono le preoccupazioni maggiori per l’esodo imminente. Sulla base dei dati disponibili la copertura vaccinale per Covid-19 in Ucraina si aggira intorno al 35% della popolazione. In tutte l’Asl ha predisposto hub per la vaccinazione covid e ha rilasciato le tessere sanitarie (stp) come straniero temporaneamente presente, che danno accesso ai servizi sanitari a partire dal medico di base e il pediatra di libera scelta.

Per coloro che sono privi di certificazione verde Covid-19, l’Asl provvederà all’esecuzione dei test diagnostici nelle 48 ore dall’ingresso, laddove non avvenuta al momento dell’entrata nei confini Nazionali.
Con una Circolare delle Direzioni Prevenzione e Programmazione inviata alle Regioni, il Ministero della Salute allerta le Aziende Sanitarie Locali con l’obiettivo di individuare e predisporre le risorse necessarie all’esecuzione di test diagnostici – tamponi oro/rinofaringei antigenici e molecolari– ed altre vaccinazioni di routine per la popolazione ucraina a rischio.
Proprio per quanto riguarda le vaccinazioni di routine, la Circolare segnala notevoli criticità dovute alle basse coperture vaccinali e al recente verificarsi di focolai epidemici, come l’epidemia di morbillo nel 2019 e il focolaio di polio iniziato nel 2021 e tutt’ora in corso nel paese. E proprio su questi aspetti che dovranno concentrarsi i maggiori controlli nei confronti delle persone provenienti dai luoghi della crisi ucraina. 

Integrazione scolastica

Dal Miur è arrivata invece la comunicazione secondo cui le istituzioni scolastiche e gli uffici scolastici regionali si attiveranno per realizzare l’integrazione scolastica degli studenti in fuga dalla guerra, assicurando l’inserimento il più possibile vicino ai luoghi presso cui questi ultimi trovano asilo. Il personale scolastico dovrà essere affiancato da mediatori linguistici e culturali che favoriscano l’interazione e la comunicazione interpersonale. 

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