Utilizzare i detenuti di Rebibbia per creare compost, il fertilizzante ottenuto dal trattamento dei rifiuti organici, direttamente dentro il carcere, con un percorso di formazione e professionale destinato anche all’assunzione finale in Ama. Questo il contenuto di un protocollo d’intesa presentato dal sindaco della Città Metropolitana di Roma, Roberto Gualtieri, nel corso di una conferenza stampa in Campidoglio alla presenza della garante dei detenuti Valentina Calderone, del presidente di Ama, Bruno Manzi e del consigliere delegato alla Formazione della Città Metropolitana, Daniele Parrucci. “Il protocollo d’intesa- ha spiegato Gualtieri- mette insieme ministero della Giustizia con il Dap, Città Metropolitana di Roma e garante dei detenuti. Consente di far partire un’iniziativa, tra l’altro donata al Papa nel progetto ‘Fratelli Tutti’, grazie alla quale i detenuti si formeranno con Ama per diventare tecnici per il compostaggio. Ruoli altamente specializzati di cui ha bisogno la città ma anche la stessa casa circondariale di Rebibbia, che produce 8 tonnellate di rifiuti al giorno e circa 3000 l’anno.
IL RUOLO SOCIALE
Un progetto importante che mette in campo una vera formazione professionale per per le persone private della libertà”. Nello specifico il progetto prevede di formare alcune decine di detenuti che diventeranno operatori meccatronici per utilizzare e riparare le macchine compostiere dentro Rebibbia. I detenuti firmeranno poi contratti di apprendistato e inizieranno a lavorare dentro Rebibbia ma con la possibilità anche, a seconda dei casi, di lavori esterni. “L’idea è quella di costruire una sorta di filiera- ha aggiunto Calderone- sappiamo bene che l’ambiente carcerario è estremamente complicato e rende difficile fare progetti con una visione complessiva. Portare formazione professionale dentro gli istituti ha un senso se ha uno sbocco. Questi posti di lavoro saranno necessari all’azienda e quindi sono molto utili per i detenuti in un percorso di rieducazione”. “Il percorso- ha concluso Parrucci- parte con un primo anno di formazione mentre nel secondo anno si lavorerà con il meccanismo dell’alternanza carcere-lavoro. Per il diploma ci vorranno 4 anni complessivi”. Poi i detenuti, divenuti operatori diplomatici per la gestione del compost, potranno essere assunti.