Nessuno vuole rimuovere i rifiuti che il Comune di Frosinone ha accumulato davanti la sua sede di via Armando Fabi, sede dell’ex Mtc. Un cumulo di immondizia che, un anno e mezzo fa, è finito anche sotto sequestro su ordine dell’autorità giudiziaria. La magistratura aveva dato tempo fino allo scorso 7 dicembre 2021 per rimuovere i rifiuti e bonificare l’area: una vera e propria mini-discarica. Dopo due gare andate deserte, ora l’incarico è stato affidato alla società che gestisce l’igiene urbana, come fin dall’inizio aveva richiesto la minoranza.
Il Comune di Frosinone non è riuscito a trovare nessuna ditta disposta a svolgere quel lavoro. A ridosso della scadenza dello scorso dicembre, il Municipio ha anche chiesto ulteriori sei mesi di proroga per pubblicare il necessario bando per l’effettuazione del lavoro, ottenendo così lo spostamento allo scorso 7 giugno del termine entro cui ripulire l’area antistante la sede comunale decentrata. Ma a dieci giorni da questa (seconda) scadenza, nulla è avvenuto e l’immondizia accumulata è sempre lì, tanto che il responsabile del settore Ambiente del Comune – gli uffici hanno sede proprio in via Fabi – è dovuto correre ai ripari.
Dopo una prima indagine di mercato, che aveva evidenziato la necessità di stanziare tra i 50 e i 58 mila euro per far fronte al costo di caratterizzazione, recupero e smaltimento dei rifiuti accumulati, il comune di Frosinone aveva indetto una prima gara d’appalto per far effettuare i lavori che però era finita deserta; quindi l’ente comunale aveva stanziato in totale 70mila euro ed aveva proceduto, dopo aver individuato una ditta specializzata nel settore della gestione rifiuti, con una trattativa diretta con tale società invitandola a formalizzare la proposta economica per il servizio da svolgere. Anche in questo caso, però, l’operatore economico, dopo aver visto il lavoro da fare e essersi rifatto un po’ i conti, ha omesso di presentare alcuna offerta. Anche questo secondo tentativo è finito senza esito.
Venerdì scorso, allora, scaduto da tre giorni, l’ultimo termine per rimuovere i rifiuti accumulati concesso dall’autorità giudiziaria, gli uffici comunali hanno consultato la società De Vizia, appaltatrice del servizio di raccolta rifiuti nel capoluogo, e deciso per l’affidamento a tale soggetto dei necessari lavori di bonifica: i costi, però, sono lievitati ancora. Servono questa volta – nella speranza che si riesca a rimuovere la mini-discarica abusiva – ben 100mila euro (praticamente il doppio rispetto alla prima stima fatta un anno fa. L’aumento è giustificato dall’incremento dei costi avuti negli ultimi 12 mesi, causa epidemia e guerra in Ucraina.
Quando il primo bando d’appalto era giunto in commissione bilancio, nel 2021, l’opposizione era insorta e, regolamento d’igiene alla mano, aveva evidenziato come dovesse essere la stessa ditta incaricata della raccolta rifiuti a rimuovere anche quell’accumulo. Esattamente quello che sta accadendo oggi; evidenziando sempre allora, tra l’altro, l’assurda situazione di un Comune con i rifiuti… in Comune.
Si spera almeno che questa sia la volta buona. Un’ultima curiosità: come, perché e per colpa di chi si è creata quella discarica abusiva in un’area di proprietà comunale quasi sotto le finestre degli uffici Ambiente?