Nella seduta di ieri il consiglio regionale del Lazio ha approvato altri cinque articoli del Collegato al Bilancio, documento fondamentale che l’assessore Giancarlo Righini sta portando avanti (e in porto) una tappa alla volta. Una ulteriore dimostrazione della maturità politica di un centrodestra alle prese da quattro mesi con una verifica interna che non impedisce di proseguire con l’azione amministrativa. E che soprattutto non sfocia mai in una crisi vera e propria. Ha voluto sottolinearlo ancora una volta il presidente Francesco Rocca, rispondendo alle opposizioni. Certamente la verifica deve chiudersi e sembra che stavolta il traguardo sia vicino. Nell’aula della Pisana sono cambiati i numeri dei gruppi: Forza Italia è cresciuta da 3 a 7 (anzi 8 considerando l’intesa con Noi Moderati), mentre la Lega è scesa da 3 a 1. Fratelli d’Italia è rimasto a 22. Non verranno toccati i numeri della giunta: gli “azzurri” manterranno 2 caselle, esattamente come il Carroccio. Ma ci sarà un potenziamento delle deleghe per FI: attraverso l’attribuzione dell’urbanistica e del cinema. A cedere l’urbanistica sarà Pasquale Ciacciarelli, espressione della Lega ed esponente della provincia di Frosinone. Il quale però deve riflettere su quanto successo. Perché se è vero che dal partito della provincia di Frosinone non sono arrivate “blindature”, è altrettanto vero che lui probabilmente si è schiacciato troppo su improbabili sponde romane. Ma questo è un altro discorso. Il vero nodo da sciogliere per il riassetto delle deleghe riguarda la vicepresidenza della giunta: Forza Italia la rivendica, Fratelli d’Italia non vede per quale motivo dovrebbe cedere una posizione del genere (il ruolo è ricoperto da Roberta Angelilli) visto che non ha fatto registrare alcun tipo di arretramento. Ma si sta discutendo.
Fatto sta che, pur in presenza di indubbie tensioni e di situazioni complicate, il centrodestra regionale è andato avanti sul piano amministrativo e perfino politico. Merito indubbiamente di una classe dirigente che vede nei ruoli di responsabili politici dei partiti esponenti come Paolo Trancassini (Fratelli d’Italia), Claudio Fazzone (Forza Italia), Claudio Durigon e Davide Bordoni (Lega). Ma pure assessori del calibro di Giancarlo Righini e presidenti di commissione come Marco Bertucci. Alla Regione Lazio il centrodestra è una squadra. Nella buona e nella cattiva sorte.
COMUNE DI FROSINONE
Invece al Comune di Frosinone il centrodestra ha perso la propria connotazione politica. In queste ore si sta ragionando su come rafforzare la maggioranza attraverso i possibili ingressi di esponenti eletti in una opposizione ormai definitivamente archiviata. Entrerà Andrea Turriziani (Lista Marini). Forse potrebbe arrivare anche Claudio Caparrelli (Polo Civico). Nel contempo nessuno (sindaco, assessori, consiglieri) si è mai posto il problema in questi mesi su cosa fare per tentare un “recupero” di chi ha contribuito alla vittoria di due anni e mezzo fa. Perché Pasquale Cirillo, Maurizio Scaccia, Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella e Giovanni Bortone hanno portato voti alla coalizione. Come pure Giovambattista Martino, Teresa Petricca, Francesco Pallone. Accade questo perché, al contrario di quello che succede in Regione Lazio, al Comune di Frosinone il centrodestra non ha dato mai l’idea di essere una squadra. D’altronde lo si è capito perfettamente alle provinciali, quando Sergio Crescenzi (Fratelli d’Italia) e Maurizio Scaccia (Forza Italia) non sono stati eletti consiglieri perché le strategie erano quelle di far convergere i voti ponderati della maggioranza su Andrea Amata (Lega). Il quale infatti ha staccato il biglietto per entrare a Palazzo Gramsci. Quell’indicazione arrivò da Nicola Ottaviani e Riccardo Mastrangeli. Da quel momento in poi la maggioranza di centrodestra è entrata in una crisi latente ma costante. Perdere 5 consiglieri in due anni e mezzo non è uno scherzo. Con altri 3 che sono di traverso. Ecco perché a Frosinone (il capoluogo) il centrodestra ha un problema enorme. L’unica linea però è quella di andare avanti alla giornata. Tirando a campare.