I funerali dell’abate emerito di Montecassino, Pietro Vittorelli, sono previsti per domani, martedì 17 ottobre 2023, a partire dalle ore 16 nell’Abbazia di Montecassino. Secondo alcuni la cerimonia potrebbe slittare, visto e considerato che sabato la procura della Repubblica di Roma ha disposto l’autopsia sulla salma del 191mo abate di Montecassino, deceduto venerdì scorso nel suo appartamento della
capitale dove viveva. Era inizialmente programmato che la messa funebre venisse presieduta dal cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Ai massimi livelli, quindi, gli onori del commiato che contemplavano infatti, nella giornata antecedente quella del rito funebre – e quindi inizialmente si pensava potesse avvenire oggi – anche l’esposizione della salma alla “pubblica venerazione” presso la chiesa di San Benedetto a Cassino.
Ma nel frattempo il feretro di Dom Pietro è stato trasferito all’istituto di Medicina Legale nella Capitale. Il perito dovrà stabilire, oltre alle cause, anche l’ora del decesso e l’esame avverrà proprio nella giornata odierna.
Ieri sera, infine, l’Abate Luca e la Comunità Monastica di Montecassino, unitamente alla famiglia Vittorelli, hanno comunicato che la camera ardente per Dom Pietro Vittorelli, Abate Emerito di Montecassino, sarà allestita presso l’Istituto di Medicina Legale – Obitorio Comunale (Piazzale del Verano) in Roma, martedì 17 ottobre dalle ore 9.00 alle ore 13.00. La Messa esequiale, presieduta dall’Abate Luca, sarà celebrata nella Basilica Cattedrale di Montecassino martedì 17 ottobre alle ore 16,00.
L’ex abate è venuto a mancare mentre guardava la televisione ed era in pigiama: i carabinieri del Nucleo operativo di piazza Dante ed i vigili del fuoco lo hanno trovato seduto in poltrona con il capo reclinato. L’allarme era partito dai cugini residenti a San Vittore del Lazio che non riuscivano a mettersi in contatto con lui ed avevano quindi allertato le autorità a Roma.
Salvo diverse disposizioni provenienti all’ultimo momento dalla Santa Sede o dai familiari, la salma verrà sepolta nel cimitero riservato ai monaci.
Dal 12 giugno 2013 era abate emerito di Montecassino. Nato a Roma il 30 giugno 1962, dopo gli studi scientifici si è laureato in medicina e chirurgia presso l’Università La Sapienza. Il 24 settembre 1989 è entrato come postulante nell’abbazia di Montecassino. Ha, quindi, emesso la professione monastica il 13 gennaio 1991 ed è stato ordinato presbitero il 26 giugno 1994. Nel 1997 venne nominato maestro dei
novizi della Congregazione Cassinese.
Il 25 ottobre 2007 il capitolo dell’Abbazia di Montecassino lo ha eletto 191º successore di san Benedetto. Papa Benedetto XVI confermò l’elezione il 17 novembre successivo. Il 28 dicembre 2007 il Cardinale Giovanni Battista Re presiedette il rito della benedizione abbaziale di Dom Pietro.
Il 24 maggio 2009 Dom Vittorelli ha accolto a Cassino ed a Montecassino il Santo Padre Benedetto XVI. Nel 2011 la celebrazione della Festività di San Benedetto Patrono d Europa – su impulso e coordinamento di Dom Pietro – vennero tenute congiuntamente alla Chiesa Anglicana a Londra. Uno storico viaggio
dell’Abate di Montecassino si concluse con la visita del Decano di Westminster Reverendo Hall a Cassino e Montecassino.
Di lì a poco Vittorelli fu colpito da un malore che ne paralizzò una parte del corpo. La riabilitazione lo tenne lontano dall’abbazia dove ritornò solo nel febbraio 2013 per una visita “ad limina”. Il 12 giugno 2013 successivo ci sarà da parte di dom Pietro la rinuncia per motivi di salute, consegnata nelle mani di Papa Francesco.
Risalgono poi al 2015 le indagini per l’accusa di sottrazione di 588mila euro destinati dal fondo alimentato dall’8 x mille alle opere caritatevoli della diocesi. Durante le indagini l’economo della
diocesi e quello del monastero assicurarono che nulla mancava dai conti. Nel maggio scorso l’ex abate è stato assolto perché il fatto non sussiste.
Tuttavia lo scandalo in quei mesi è stato grande e portò i media ad elencare una serie di spese in alberghi ed esercizi commerciali di lusso da Londra a Rio de Janeiro. Si parlò di tenore di vita ai livelli dei grandi ricchi. “Sotto l’abito ci stanno carne e ossa”, affermò uno dei monaci intervistato da La7. Dagospia azzardò storie legate al mondo degli escort gay e della droga ed ebbero echi sui media nazionali e internazionali.
Fatto sta che la Chiesa non ha mai predisposto nessuna censura nei confronti di Dom Vittorelli. Anzi oggi non manca chi sia propenso ad una completa riabilitazione del 191° abate di Montecassino.
«La vicenda di Dom Vittorelli ci ricorda quanto abbiamo fallito come Chiesa e quanto stiamo fallendo ancor oggi – si legge sul sito religioso “Silere non possum” -. Il giorno della sua assoluzione l’Abbazia di Montecassino, realtà che lui ha servito per molti anni dandole la luce di cui necessitava, non ha pubblicato neppure un comunicato per compiacersi di quella pronuncia. Oggi, dopo diverse ore in cui la notizia (della morte, ndr) ha fatto il giro del mondo, la sua stessa comunità non ha pubblicato nulla. Né la comunità, né l’Abate Fallica. La diocesi di Sora Cassino Aquino Pontecorvo neppure».
In realtà sabato 14 ottobre alle ore 12 sono stati diffusi il ricordo e la preghiera dell’Abate Luca: «La comunità monastica di Montecassino è turbata per l’improvvisa morte dell’Abate emerito Don Pietro Vittorelli. Le sue condizioni di salute erano ormai da anni precarie, ma non era immaginabile che la sua vita si spegnesse in modo così subitaneo e improvviso. Ora la comunità dei monaci è unita nella preghiera per sostenerlo in questo ultimo passaggio, desiderato da ogni credente in Gesù e nella sua Pasqua, che conduce Don Pietro nelle braccia misericordiose del Padre. Ogni monaco nasce alla vita monastica cantando il Suscipe nel giorno della sua professione; con un versetto del Salmo 118 chiede: accoglimi, Signore, secondo la tua promessa, e avrò vita; non deludere la mia speranza”. Questa è anche la parola che desidera avere sulle labbra e nel cuore nel momento del suo congedo da questa vita. Chiede di essere accolto e sostenuto dalle braccia del Padre e di tornare a trovare vita grazie alla sua misericordia e secondo la sua promessa pasquale. Pensiamo che questa sia l’invocazione di Don Pietro in questo momento e la facciamo nostra, pregandola insieme a lui».
Sotto il profilo delle autorità civili non sono previsti lutti cittadini né a Cassino e neppure a San Vittore del Lazio, paese natale di Dom Pietro. Qui l’amministrazione comunale ed il Sindaco Bucci hanno rinnovato “il sentimento di vicinanza ed affetto alle famiglie Vittorelli, Marandola e Giangrande per la prematura scomparsa di Dom Pietro, già Abate di Montecassino”. Messaggio di cordoglio in preparazione anche da parte dell’amministrazione Salera della Città Martire.
Di sicuro quel che lascia la storia giudiziaria di Dom Pietro e soprattutto le circostanze raccontate dai media – che travalicano gli aspetti penali per andare ad occuparsi di quelli attinenti semmai ai “sentimenti morali” ed ai liberi comportamenti personali – è la dura linea adottata dal Vaticano nei confronti di Montecassino. Il 23 ottobre 2014, nel nominare il nuovo abate, il benedettino Donato Ogliari, Papa Francesco ha deciso – in graduale applicazione di un motu proprio di Paolo VI che recepiva le indicazioni del Concilio Vaticano II – una «nuova configurazione territoriale della circoscrizione ecclesiastica» dell’abbazia. La quale è stata spogliata, della potestà diocesana, con il trasferimento di parrocchie, fedeli, clero e seminaristi sotto la giurisdizione della diocesi di Sora-Aquino-Pontecorvo, guidata da monsignor Gerardo Antonazzo. Un vero e proprio “terremoto” per fedeli ma anche per laici di Cassino e della Terra di San Benedetto, da 1600 anni comunque vissuti sotto l’influsso del Monte.
Una scelta che dà ad intendere come errori siano stati comunque commessi sotto l’abbaziato Vittorelli; deviazioni dal cammino religioso che, in ogni caso, per l’istituzione monastica cassinese sono state – a voler leggere le decisioni di Papa Francesco – evidentemente insanabili.