Un’affermazione personale e politica quella di Claudio Durigon, oggi il politico pontino più influente nel nostro Paese. La nomina a vicesegretario della Lega del sottosegretario al Lavoro rappresenta un riconoscimento straordinario del lavoro svolto in questi anni dall’esponente originario di Latina. Ma è soprattutto un premio al fatto che ha gettato le basi per il rilancio della Lega nel centro sud.
UNA SCALATA INFINITA
Prima di essere eletto in Parlamento, Durigon lavorava alla Pfizer, dove ha svolto attività sindacale nell’Ugl, diventando vicesegretario generale dal 2014 al 2018. Proprio 6 anni fa si è avvicinato alla Lega di cui è stato responsabile del dipartimento lavoro fino a essere eletto deputato. A Latina Durigon è nato, nel 1971, anche se il suo cognome tradisce le origini venete: i suoi nonni sono braccianti arrivati nell’Agro pontino ai tempi delle bonifiche fasciste. Nel partito invece è da sempre uomo vicinissimo a Salvini, alla segreteria del Capitano, che negli anni lo ha voluto suo emissario -Sicilia, Campania, Lazio- fuori dai confini padani, ormai superati: “Matteo Salvini -sottolinea- ha rappresentato e rappresenta la prospettiva di un futuro migliore: la difesa dei confini, il potenziamento delle infrastrutture, così come i risultati raggiunti dal punto di vista della sicurezza”. Durigon difende l’idea di paese che la Lega salviniana ha inaugurato: “La sua idea di Italia prevede una crescita collettiva, un benessere diffuso a tutti e non ai soliti noti, sotto la sua guida siamo diventati una forza nazionale, stabilmente ai primi posti tra i partiti che hanno il maggior numero di amministratori locali. Giorno dopo giorno e sui territori il suo metodo di lavoro e di governo che ci ha reso credibili agli occhi dei cittadini”. Ora Durigon entra nella stanza dei bottoni della Lega: “Avrò più responsabilità di partito, vero, ma non bisogna dimenticarsi che la politica ha senso solo se proiettata a governare per migliorare la vita delle persone. Come vede il discorso si unisce a quello che dicevo poc’anzi di un’Italia migliore per tutti. Abbiamo intrapreso un percorso di riforma del mercato del lavoro che, passo dopo passo, stiamo portando a termine”, dice rivendicando numeri a favore del lavoro fatto: “In questi anni abbiamo raggiunto il più alto numero di occupati di sempre, è calata la disoccupazione e, soprattutto, sta migliorando la qualità del lavoro con la crescita dei contratti a tempo indeterminato”.
FINE STRATEGA
Il sottosegretario al Lavoro, criticato e spesso sottovalutato per acume politico, ha dimostrato in quest’ultimo frangente temporale di essere non solo estremamente lucido ma anche molto concreto. Il primo asso calato dalla manica è stata Sabrina Cenciarelli. Una manager di alto profilo per il ruolo di commissario Asl di Latina. Per quasi tre anni è stata la direttrice amministrativa dell’azienda. La dottoressa Cenciarelli ha ottenuto l’incarico dal presidente della Regione, nonostante le forti pressioni della corrente fazzoniana. Un copione simile ma dal valore politico ben più importante si è verificato relativamente al voto sulla nuova governance di Acqualatina. Qui è stato il voto dei sindaci a sancire il successo dell’asse FdI-Lega. Sicuramente il peso di Nicola Procaccini si è fatto sentire, ma va detto a portare a casa il colpo grosso è stato Claudio Durigon. Cinzia Marzoli, commercialista e amministratore unico della società Capo d’Anzio ha infatti assunto la carica di presidente. Si tratta di una professionista considerata vicina alla Lega. Durigon ha quindi compiuto un capolavoro politico notevole: Asl e Acqualatina sono di fatto guidate da esponenti indicati espressamente dal Carroccio. Una grande vittoria politica del neo vice segretario nazionale del partito.