Giovedì il presidente della Regione Lazio sarà a Frosinone per partecipare, da protagonista, alla riunione degli Stati Generali della Ciociaria. Al centro l’economia, ma non soltanto perché tematiche come la modernizzazione digitale, la sanità e i rifiuti saranno determinanti nella “visione” del futuro. Francesco Rocca è abituato a prendere il toro per le corna e a guardare in faccia la realtà dei problemi. Alcune cose vanno ricordate però. Esattamente da un anno l’immondizia prodotta in provincia di Frosinone veniva smaltita nei termovalorizzatori del Nord Italia, con aumenti delle bollette che ci sono già stati e che cresceranno ancora. Per i cittadini, per le famiglie e per le imprese. Da luglio alla Saf c’è un nuovo presidente, Fabio De Angelis, che sta studiando e revisionando la “macchina”. Operazione lunga e complessa, perché non è semplice orientarsi nella selva delle spese inutili e delle emergenze che non sono state affrontate. Non è possibile oggi immaginare delle politiche di gestione dei rifiuti senza inquadrarle in tutto il territorio del Lazio. Le norme prevedono sì che ogni provincia sia autonoma nel proprio ciclo (raccolta, trattamento, smaltimento), ma quanto è accaduto e accade a Roma non può essere dimenticato. La Regione Lazio ha dato già dei segnali forti, per esempio abolendo e superando la logica dei carrozzoni dell’Egato. L’individuazione delle discariche è decisiva, a meno di non credere alle bacchette magiche come alternativa allo smaltimento in altre regioni e in altre province. Gli amministratori locali saranno chiamati a fare la loro parte: la Saf è di proprietà della Provincia e dei 91 Comuni. I sindaci-soci dovranno assumersi le loro responsabilità quando all’attenzione dell’assemblea arriverà un Piano inevitabilmente concordato anche con la Regione Lazio.
In questo momento assistiamo a polemiche furibonde (da parte del centrosinistra) sulla sanità. In particolare sui trattamenti pensionistici dei medici. E’ un fatto che i nostri operatori sanitari siano tra i peggio retribuiti nei Paesi cosiddetti civili. Ma vogliamo credere adesso che le responsabilità sono del Governo Meloni e della Giunta regionale? Giovedì a Frosinone Francesco Rocca ricorderà il giudizio di parifica della Corte dei conti sul bilancio 2022 (giunta Zingaretti), soffermandosi sui capitoli che sono rimasti fuori dalla… parifica. Per questo è stata avviata un’operazione di verità e di trasparenza. Certamente ci sarebbe bisogno di più medici ed infermieri per gestire al meglio i Pronto Soccorso e i vari reparti. Ma non è accettabile la pretesa di chi adesso vuole cancellare il passato con un colpo di spugna. Non può essere consentito. A luglio 2022 nel Lazio il blocco barelle era di 592 ore. A luglio 2023 di 248 ore.
Nonostante gli accessi mensili nei Pronto Soccorso siano aumentati del 5% nel periodo gennaio-settembre 2023, c’è stato un cambio evidente da marzo ad agosto 2023: fino al -58,2% di attesa a luglio e al -54,1% di agosto. Anche in questo caso però non ci sono bacchette magiche.
Passando all’economia, la provincia di Frosinone può continuare a lamentarsi e a dire che la mancata inclusione nella Zes (Zona Economica Speciale) affosserà il territorio. Non è così e lo sanno tutti, nella Zes non ci siamo stati dall’inizio. Sarebbe preferibile e perfino più maturo concentrarsi su quello che si può fare. Per esempio allentando i vincoli del Sin oppure iniziando davvero a bonificare la Valle del Sacco. Basta con i piagnistei.
Il mondo dell’imprenditoria locale è in lutto: è morto Giovanni Proia, presidente storico della Cna e per diversi anni alla guida del Consorzio industriale. Uno che si è sempre rimboccato le maniche, non cercando mai alibi. Uno che ha raggiunto risultati concreti per l’associazione e per il territorio. Uno che ci piace ricordare perché, in silenzio e senza esibizionismi, un segno lo ha lasciato.
