E’ fissata per dopodomani, mercoledì 22 febbraio, la camera di Consiglio nel corso della quale i giudici del Tar di Latina dovrebbero decidere della richiesta di sospensiva in merito agli atti che hanno dato vita all’Egato rifiuti di Frosinone, ora presieduto dall’ex consigliere regionale Mauro Buschini; atti ritenuti illegittimi dal Comune di Fiuggi.
E’ molto probabile, però, che il collegio pontino dovrà rimettere al presidente del Tar di Roma la decisione sul regolamento di giurisdizione, poiché sia l’Egato che la Regione Lazio, costituitisi in giudizio, hanno eccepito la competenza del Tribunale di Latina a favore di quello di Roma.
Scalia difende l’Egato, la Regione si affida all’Avvocatura
Come noto, il Comune di Fiuggi, tramite l’avvocato Fabio Raponi, ha impugnato la delibera di giunta regionale con cui sono state computate le quote di rappresentanza dei Comuni ciociari nell’Egato e tutti gli atti, allora non ancora pubblicati, con cui l’assemblea dei sindaci dell’Egato, ha proceduto a nominarne il presidente, il consiglio di amministrazione, approvare il bilancio, ecc.
L’Egato, presieduto da Mauro Buschini, si è costituito in giudizio affidando la difesa all’avvocato, ed ex senatore Pd, Francesco Scalia; mentre la Regione Lazio è assistita dall’Avvocatura regionale.
Le contestazioni mosse dal Comune di Fiuggi
Tra i motivi di censura ai vari atti, articolati dal legale che assiste il Comune di Fiuggi, ci sono quelli legati ai limitati poteri entro cui operava la giunta regionale che ha approvato la delibera impugnata dopo le dimissioni del governatore Zingaretti. Limitati poteri che non avrebbero consentito l’adozione di atti non urgenti e di straordinaria amministrazione, come si ritiene siano quelli di istituzione degli Egato (tra l’altro si è proceduto solo con quello di Frosinone, mentre dalla stessa Regione sono stati stoppati gli iter costitutivi nelle altre 4 province); sempre tra i motivi di impugnazione ci sono quelli legati alla carenza di motivazione in merito ai processi che hanno condotto ad assegnare le varie quote di rappresentanza nell’Egato ad ogni Comune; ci sono quelli in merito alla carenza di requisiti in capo al presidente eletto (Mauro Buschini) poiché per tale ruolo erano richieste “alta professionalità e comprovata esperienza”, requisiti non argomentati né indicati in delibera.
Inoltre, gli atti impugnati sarebbero carenti, secondo il giudizio dei ricorrenti, anche in merito all’indicazione e quantificazione dei conferimenti che i comuni dovranno apportare al patrimonio dell’ente e all’individuazione delle agevolazioni sulla Tari spettanti “agli utenti residenti nei comuni in cui hanno sede gli impianti di gestione dei rifiuti”.
Infine, veniva posta in evidenza la presenza di quote indivise assegnate ad un gruppo di comuni (10) erroneamente qualificato come Unione di Comuni, difformemente da quanto previsto dalla legge regionale.
Egato, la Regione corre ai ripari e modifica ‘in corsa’ la delibera impugnata
Ad ogni modo, che la delibera impugnata dal Comune di Fiuggi non fosse pienamente in regola, lo ha riconosciuto anche la stessa Regione Lazio che, infatti, lo scorso 10 febbraio ha approvato un nuovo atto, con cui rettifica di quello contestato, provvedendo proprio ‘a mettere a posto’ quanto censurato dalla difesa del Comune di Fiuggi.
Con la nuova delibera, la Giunta regionale ha esplicitato quale sia stato il sistema di calcolo utilizzato per determinare le quote di rappresentanza stabilite per ogni singolo Comune e ricalcolato le quote individuali per i 10 Comuni prima gestiti in blocco come Unione. Anche se resta un mistero come si siano potute calcolare le percentuali di raccolta differenziata per quei 10 enti se il dato Ispra (Catasto nazionale rifiuti) per singolo Comune non esiste!