Il presidente della quinta sezione del Tar di Roma, Leonardo Spagnoletti, ha accolto l’istanza di misura cautelare monocratica avanzata dall’Egato dei rifiuti di Frosinone, presieduto da Mauro Buschini, assistito e difeso dall’avvocato Francesco Scalia, contro gli atti presupposti e la delibera con cui, lo scorso 28 giugno, la Giunta regionale guidata dal governatore Francesco Rocca ha annullato tutti i provvedimenti che avevano dato vita all’Egato stesso, ritenendo che fossero in contrasto con la normativa regionale.
Un intervento in autotutela che, di fatto, ha posto nel nulla l’Egato dei rifiuti. Sul punto, il presidente Spagnoletti nel decreto monocratico di sospensiva ha evidenziato come il ricorso presentato dall’Egato sia, peraltro, connesso ad altro procedimento (ovvero il ricorso che il Comune di Fiuggi ha presentato contro gli atti – ora annullati dalla Giunta Rocca – che avevano dato vita all’Ente di governo dell’Ato rifiuti, ritenendoli illegittimi) e che su tale materia è necessario un approfondimento puntuale, quanto all’istanza cautelare, nella sede collegiale.
Pertanto il presidente ha fissato alla prima udienza utile la camera di consiglio al riguardo (2 agosto 2023), ritenendo che la stessa trattazione debba avvenire “re adhuc integra” ovvero senza che le cose vengano compromesse. Tradotto: senza che nel frattempo gli atti di cui è causa vengano annullati.
Una decisione che appare ragionevole, tenuto conto che, senza tale provvedimento cautelare d’urgenza, l’ente presieduto da Buschini – prima ancora che i giudici potessero leggere le carte – non sarebbe più esistito, né avrebbe potuto agire per la sua difesa.
Nel ricorso a firma dell’avvocato Scalia, oltre ad una puntuale disamina di tutte le questioni sottoposte allo scrutinio dei giudici in fatto e in diritto, viene rappresentato al Tar anche l’atteggiamento politico della Giunta Rocca, che sarebbe poi per la difesa di Buschini il vero motivo – al di là delle argomentazioni addotte a sostegno della dichiarata necessità di annullare in autotutela gli atti di istituzione dell’Egato – per cui si sarebbe proceduti a ‘cancellare’ l’ente provinciale di gestione dei rifiuti: ovvero la volontà, appunto, di azzerare una scelta politica, fatta dalla precedente maggioranza, mai condivisa.
Per l’Egato e per l’avvocato Scalia, la Regione avrebbe dovuto, invece, procedere semplicemente – come stava già facendo la precedente giunta di centrosinistra – a ‘rettificare’ gli atti contestati dal Comune di Fiuggi, nelle parti in cui risultavano errati o carenti, anche poiché sia l’istituzione dell’ente che la successiva nomina del presidente sono avvenute con votazioni in cui, anche eventuali errori nella ripartizione del voto ponderale, non hanno minimamente influito.
Il provvedimento firmato dal presidente della quinta sezione resterà valido fino alla camera di consiglio fissata per il 2 agosto, poi spetterà al collegio giudicante stabilire se confermare il provvedimento cautelare o meno. Nel frattempo Buschini resta alla guida dell’ente assieme al Consiglio direttivo.