Le conseguenze del voto europeo si avranno soprattutto in Regione. La mancata elezione di esponenti romani nella lista di FdI pone già un problema di equilibri interni. Si segnalano acque agitate soprattutto sul versante rampelliano. La ‘bocciatura’ a sorpresa di Tozzi rischia di inasprire i rapporti tra il vicepresidente della Camera e Arianna Meloni. La tregua raggiunta sulla leadership romana (Marco Perissa) nel congresso di marzo è destinata a terminare.
LA SORPRESA
Eppure i numeri a Roma avrebbero fatto pensare ad un trionfo per le candidature capitoline. Con oltre 350 mila voti nel Lazio, di cui 130 mila a Roma, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ottenuto il record di preferenze. E’ seguita da un altro mister preferenze, l’europarlamentare uscente Nicola Procaccini con 112.861 voti. Sul terzo gradino più alto del podio è salita la consigliera comunale di Viterbo ed ex assessore, Antonella Sberna, che ha staccato il pass per il Parlamento europeo, piazzandosi davanti al candidato romano, Stefano Tozzi, consigliere del primo municipio. Sempre in quota FdI non ce l’ha fatta neanche Civita Di Russo, candidatura sponsorizzata dal presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. Proprio la sconfitta della Di Russo rischia di indebolire lo stesso governatore, che certo non si aspettava una quota così bassa nelle preferenze (poco più di 25.000) della sua ‘pupilla’. In Regione Lazio, si apre una fase nuova perché sarà difficile per la Lega mantenere due assessori di fronte al 7,2% nel quale è precipitata, mentre Forza Italia ha perso lo 0,4% e da tempo chiede di essere rappresentata come giustamente è “secondo partito di coalizione”.
I PONTINI AZZURRI PREMONO
Forza Italia mira a puntellare le proprie posizioni sia in termini di governo che di sottogoverno regionale. La componente romana è quella che esce maggiormente rafforzata dalla campagna acquisti che da mesi viene condotta in Pisana. L’unico innesto pontino (e fazzoniano) è quello di Angelo Tripodi. Il resto dei ‘nuovi’ sono tutti vicini al duo Tajani-Simeoni. Dal fronte azzurro romano non sembra manifestarsi una fretta eccessiva in chiave rimpasto. Almeno fino al prossimo autunno non dovrebbe essere chiesto ufficialmente. Semmai FI potrebbe lavorare su un riassetto del potere amministrativo, comprendendo eventualmente un rafforzamento del ‘peso’ in Consiglio regionale e quindi nelle stesse commissioni permanenti, così come non è da escludere possibili nomine vicine agli azzurri nei posti di comando di Asl ed altri enti collegati alla Regione.
Il presidente Francesco Rocca dovrà mettere mano alla Giunta, con la palla dell’Urbanistica che viene chiesta dagli Azzurri. A perdere il seggio non dovrebbe essere però l’attuale delegato leghista Pasquale Ciacciarelli perché i “leghisti romani” potrebbero sacrificare al suo posto Simona Baldassarre.