Il Family Act diventa legge: il Senato ha approvato il pacchetto di misure pensate per le famiglie con figli già approvato dalla Camera il 28 novembre scorso. 193 i voti favorevoli, 10 contrari e 15 gli astenuti.
Cosa prevede il pacchetto
Promuovere la genitorialità e la funzione sociale ed educativa delle famiglie, contrastare la denatalità, valorizzare la crescita dei bambini, promuovere l’autonomia dei giovani e favorire la conciliazione della vita familiare con il lavoro, in particolare quello femminile.
Inoltre il Family Act prevede un potenziamento del sistema del welfare, con l’introduzione dell’assegno unico e universale per il sostegno alle spese per i percorsi educativi dei figli, la revisione dei congedi parentali con la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura dei figli per entrambi i genitori (fino al compimento dei 14 anni del figlio), misure di incentivo al lavoro femminile e della formazione ed emancipazione giovanile. Vengono introdotte detrazioni fiscali per le spese legate all’istruzione universitaria e per la locazione dell’immobile adibito ad abitazione principale o, per le giovani coppie composte da soggetti aventi entrambi età non superiore a 35 anni alla data di presentazione della domanda, per l’acquisto della prima casa.
Chi può richiederlo
Può essere richiesto dai nuclei familiari di cittadini italiani o con permessi di soggiorno, residenti in Italia, con a carico un figlio minore (a partire dal 7° mese di gravidanza), o un figlio entro i 21 anni di età. L’assegno sostituisce le detrazioni Irpef sui figli a carico, gli assegni al nucleo per figli minori, gli assegni per le famiglie numerose, il Bonus Bebè, il premio alla nascita e il fondo natalità per le garanzie sui prestiti, con un’unica prestazione calcolata sulla base dell’Isee.
Premi per i datori di lavoro
Previsti nel Family Act, premi per i datori di lavoro che realizzino politiche atte a promuovere una piena armonizzazione tra vita privata e lavoro quindi il lavoro flessibile. Una quota della dotazione del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese verrà riservata all’avvio delle nuove imprese femminili e al sostegno della loro attività per i primi due anni; premi anche per chi incentiva il lavoro femminile nelle regioni del Mezzogiorno.