Farmacap, ecco il contratto di servizio e le nuove attività a Roma

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Da semplici farmacie a farmacie sociali, dove con gli sportelli d’ascolto si potranno aiutare i cittadini sul fronte, ad esempio, della psicologia dell’emergenza, delle discriminazioni di genere e il barbonismo domestico piuttosto che la presa in carico di anziani e malati cronici. Tutto in rete con Asl, Municipi, medici di medicina generale e centri di salute mentale. È il salto in avanti che stanno per compiere le 45 (presto 46) farmacie di Farmacap. La municipalizzata del Campidoglio, da anni nelle secche di bilanci in rosso, ha sottoscritto (a breve arriverà la delibera in Giunta) il suo primo contratto di servizio col Campidoglio dopo 20 anni di storia e l’impronta “sociale” sarà il suo segno distintivo e integrativo, anche per collocarsi in una nicchia di mercato inesplorata da altri.

“Questo contratto formalizza il fatto che tutte le farmacie Farmacap sono ad altissima vocazione sociale- ha spiegato il dg di Farmacap, Sebastiano Di Guardo, in commissione Politiche sociali- Prima l’azienda era abituata a ragionare con una struttura di 45 farmacie e 9/10 sportelli sociali. Da adesso tutte le 45 farmacie (tra poco 46) sono sociali e sarà presente un supporto professionale specializzato. E’ un cambio culturale perché stiamo sancendo che le 46 farmacie sociali di Farmacap attivano una presa in carico sociale che vuol dire dare ascolto, risposte, indirizzare e attuare le politiche sociali che Roma capitale ha voluto veicolare tramite Farmacap”. L’idea “è andare incontro ai bisogni intercettandoli, decodificando la domanda con figure professionali preesistenti ma che abbiamo potenziato nelle loro attività, in rapporto fortissimo col territorio- ha detto Angelina Di Prinzio dell’assessorato capitolino al Sociale- Quindi sinergia con i pua (punto unico di accesso, ndr), i medici di medicina generale e i servizi sociali dell’Asl. Abbiamo già individuato una figura che svolgerà il raccordo anche con le Asl perché il problema è la presa in carico, soprattutto degli anziani e delle persone con patologie croniche”. L’obiettivo è “costruire un modello avanzato di intervento e raccordo lavorando con le asl e costruire con i medici di medicina generale questo lavoro di raccordo forte con i pua e i municipi. Un presidio sociale diffuso. Bisogna decodificare il bisogno, filtrarlo, orientarlo e prenderlo per mano”.

LE NUOVE ATTIVITA’

Tante le nuove attività introdotte: “Attengono la psicologia dell’emergenza, le discriminazioni di genere, le misure di prevenzione e contrasto al barbonismo domestico che ci conduce di nuovo alla Asl, ai medici di base e ai centri di salute mentale che dovranno occuparsi di questo ambito in integrazione con noi e i municipi. E’ un fenomeno crescente che va intercettato, letto e segnalato per tempo. E ancora, il sostegno alla maternità e alla famiglia, le misure di contrasto alla violenza domestica. Sono tutte situazioni di vulnerabilità in crescita e la farmacia diventa il luogo per esserci e accompagnare le persone, non per voltarsi potenziando la coesione”. Uscendo dalla farmacia ci sarà il servizio mobile con cui dovremmo lavorare su alcuni temi specifici, fare delle giornate tematiche sul territorio per rispondere a piani e programmi che riguardano le campagne vaccinali e l’educazione alla salute. Abbiamo individuato la figura tecnica che seguirà questa parte e metteremo in campo azioni di monitoraggio, verifica e valutazione. I tempi sono maturi per fare questo”. Certo, i definanziamenti in prospettiva che il Campidoglio ha annunciato taglieranno (almeno al momento) le ore di apertura degli sportelli in alcune farmacie: “Perché finalmente abbiamo fatto i conti reali con quello che è anche il budget approvato in bilancio per la parte sociale e- ha spiegato l’assessora Barbara Funari– riproporre situazioni insostenibili, abbiamo rimodulato tanti servizi consapevoli che non sia solo lo sportello la specificità di Farmacap. L’orario è importante ma non crediamo sia l’unica funzione sociale di Farmacap”.

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