L’opposizione va all’assalto frontale di giunta e maggioranza di centrodestra per quanto non sta accadendo nell’Assemblea regionale del Lazio. Che negli ultimi due mesi si è riunita appena 4 volte (complici anche le concomitanti elezioni europee e amministrative di metà giugno). La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’ordine del giorno della seduta (arrivata un mese dopo l’ultima che si è svolta il 22 maggio) tutto incentrato su una quarantina di interrogazioni, molte delle quali risalenti a più di un anno fa e ai primi mesi dell’anno. Quindi con tante questioni cui il tempo, molto prima degli assessori competenti o del presidente Rocca (che ha tenuto per sé la delega sulla Sanità), si è preoccupato di dare delle risposte.
FORZA ITALIA ALZA IL TIRO
Nel mirino del centrosinistra c’è anche la latitanza in aula dei 7 consiglieri di Forza Italia, che all’inizio non erano presenti poi si sono visti sui banchi, Roberta Della Casa e Angelo Tripodi. “E’ un’aula che sapevamo avrebbe faticato ad avere i numeri e vi siamo vicini nelle difficoltà che state vivendo come forza di maggioranza”, ha attaccato ironicamente la dem Marta Bonafoni che poi si è fatta più seria: “Siamo indignati per come state trattando questa istituzione. Avete una postura tutta sbagliata, recuperate in fretta, non ci costringete a denunciare tutti i giorni come state svilendo il Consiglio. Dovete metterci in condizione di lavorare”. Unico “superstite” di questo tiro alla maggioranza, il presidente dell’Aula, Antonello Aurigemma: “Le do la mia piena solidarietà, la ringrazio perché si è fatto carico di una mancanza della giunta e ha tentato di mettere una pezza a una mancanza di lavoro che va avanti da oltre 17 mesi- ha detto la consigliera Pd, Eleonora Mattia- Solidarietà anche perché c’è un gruppo importante della vostra maggioranza (Forza Italia, ndr) che qui non è presente”.
LE TRATTATIVE
La minoranza prova dunque ad incunearsi nelle difficoltà di una maggioranza alle prese con i nuovi equilibri politici creatisi in Consiglio. FI vuole il rimpasto subito. Gli azzurri avrebbero chiesto un assessorato e la presidenza del Consiglio: istanza che sarebbe stata rispedita al mittente. L’alternativa posta dai forzisti è quella di due assessorati. Ipotesi che viene scartata da ambienti vicini alla presidenza della Regione. La soluzione più probabile è quella che porterà all’ingresso di un esponente azzurro al posto di un leghista. La partita dovrebbe essere tutta ciociara. Pasquale Ciacciarelli verrebbe ‘sacrificato’ ed al suo posto il nome più gettonato è quello di Gianluca Quadrini. Ma occhio al fronte romano degli azzurri, pronto ad inserirsi per lanciare la volata ad un esponente capitolino.
A fare da regista dell’operazione è il senatore Claudio Fazzone, che ovviamente oltre all’assessorato in più otterrebbe altri posti chiave nelle società controllate dell’ente come pure in aziende sanitarie regionali. Un altro pontino, Claudio Durigon, potrebbe però farsi sentire nei prossimi giorni. Difficile che la Lega giochi il ruolo di vittima sacrificale. Il governatore e la maggioranza dovrebbero cercare di chiudere la partita entro una o due settimane al massimo. All’orizzonte c’è il Collegato (che sarà probabilmente fissato per settembre) e con i numeri attuali Forza Italia farebbe pesare il suo ruolo determinante. Insomma da questa contesa si capirà davvero quale sarà il peso dei due Claudio. Ma l’esito forse non è del tutto scontato.