FdI ipoteca l’Asl di Latina. Nel 2024 il cambio di governance. Anche FI e Lega saranno accontentate

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Sulla sanità Fratelli d’Italia sembra intenzionata a giocare di squadra per arginare le velleità di Forza Italia. L’Asl di Latina toccherà al partito della Meloni. Su questo non ci sono dubbi. Dopo aver concesso l’Ater agli azzurri ed il vertice del Parco Riviera d’Ulisse alla Lega, Calandrini, Tiero e Celentano non concederanno altri spazi agli alleati.

LA GOVERNANCE NEL 2024

Il fattore tempo sarà certamente importante. L’attuale direttore generale Silvia Cavalli lascerà l’incarico il 24 marzo 2024. Dunque fra poco più di 7 mesi. Dopo è prevedibile un cambio netto di gestione. Con Fratelli d’Italia che vorrà avere una sorta di ‘prelazione’ sulla scelta del manager. Forza Italia potrà ambire a rivendicare il ruolo di direttore sanitario aziendale, mentre alla Lega potrebbe spettare la direzione amministrativa. Durante questo lasso di tempo il manager in carica lavorerà sulle modifiche all’atto aziendale. E lo farà sapendo che avrà come principale interlocutore il presidente della conferenza sanitaria locale, ovvero il sindaco di Latina Matilde Celentano. A settembre, massimo ad ottobre inizierà l’iter che porterà al nuovo piano di riorganizzazione dei servizi sanitari pontini. Il centrodestra ha ripreso ad avere in mano i centri principali del territorio.

Oltre al capoluogo un ruolo centrale l’avranno Aprilia e Terracina. Entrambe le città non godono di buona salute in termini di servizi sanitari. Aprilia, con oltre 74 mila abitanti, è priva di servizi essenziali. La Casa della Salute non riesce a sopperire alle richieste di una popolazione in crescita. Anche il Pronto Soccorso della clinica convenzionata si ritrova ad affrontare un numero di accessi spesso superiori alle previsioni. Si potrebbe attivare anche ad Aprilia l’Ambu fest. Ovvero un servizio che prevede la presenza di un presidio sanitario composto da un medico di medicina generale e da un infermiere operanti nei weekend e nei giorni festivi. Insomma, serve una rete sociosanitaria territoriale orientata verso la continuità assistenziale. Il comprensorio di Fondi e Terracina, con le rispettive strutture ospedaliere, non può essere considerato in maniera secondaria rispetto ad altri delle province laziali. Gli ospedali San Giovanni di Dio e Fiorini negli anni sono stati progressivamente svuotati di funzioni e competenze, a causa di una politica regionale gestita dal duo Zingaretti-D’Amato, che ha smantellato la rete sanitaria territoriale. Serve il potenziamento dei reparti ospedalieri, degli organici degli operatori sanitari e apparecchiature all’avanguardia. Urge una compensazione in termini di strutture e servizi.

LE PRIORITA’

Il governatore Francesco Rocca ha garantito che ad ottobre l’iter per la realizzazione dei due nuovi ospedali della provincia approderà in giunta. Ci sono buone possibilità sul fatto che una parte dei 70 milioni destinati all’acquisto di macchinari per le nuove strutture vengano veicolati nell’acquisto di attrezzature e macchinari moderni necessari per gli attuali ospedali, dal Santa Maria Goretti agli altri nosocomi della provincia. C’è infine l’esigenza di potenziare la medicina territoriale, per il suo ruolo essenziale di filtro in grado di ridurre gli accessi impropri al Pronto Soccorso. Bisogna valorizzare la rete capillare che coinvolge i medici di medicina generale e i medici di continuità assistenziale. Va migliorata l’assistenza dei presidi nei piccoli centri. Tutte queste urgenze non possono attendere i tempi della politica. L’attuale governance dell’Asl di Latina deve portare in porto gli interventi necessari per colmare parte di queste lacune. Di concerto con i sindaci ed i rappresentanti istituzionali del territorio. I presupposti sembrano esserci per una sinergia responsabile e fruttuosa.

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