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Forza Italia, la sciabolata di Fazzone. PD: più incognite che certezze

Massimo Pizzuti
Il coordinatore regionale degli “azzurri” ha dato il via alla rivoluzione della governance del partito in Ciociaria. Rossella Chiusaroli sposta il baricentro nel cassinate. A Frosinone carta bianca a Pasquale Cirillo. Nei Democrat bisognerà capire le strategie di Francesco De Angelis e Sara Battisti. Ma c’è anche il nodo del capoluogo.
Agosto 25, 2024

Baricentro politico spostato all’interno di Forza Italia. Il segretario provinciale Rossella Chiusaroli ha convocato il direttivo per procedere a quattro nomine: Giuseppe Sacco (sindaco di Roccasecca) responsabile dell’organizzazione, Gaetano Spridigliozzi (consigliere comunale di Pontecorvo) responsabile dei rapporti con gli enti locali, Nicola Piacentino si occuperà delle adesioni al partito, Yuri D’Aguanno (consigliere comunale di Cervaro) membro della segreteria. Poco da interpretare: il cassinate avanza, il nord della Ciociaria (dopo tanti anni) segna il passo.
Però a Frosinone come commissario è stato indicato il consigliere Pasquale Cirillo, che negli ultimi mesi, insieme al capogruppo Maurizio Scaccia, è stato protagonista di un confronto durissimo nei confronti del sindaco Riccardo Mastrangeli e dell’intera coalizione. Al punto che si è arrivati ad un appoggio esterno. Tutte le nomine recano in calce la firma di Rossella Chiusaroli, segretario provinciale del partito, che ha il totale sostegno di Claudio Fazzone, senatore e coordinatore regionale del partito. Fazzone aveva promesso un cambio radicale negli assetti e nelle politiche di Forza Italia in provincia di Frosinone. Le nomine avvenute in questi giorni vanno nella direzione indicata. Non è finita qui, ma soprattutto bisognerà attendere gli sviluppi della verifica regionale. Per un motivo: nel caso gli “azzurri” dovessero ottenere un assessorato in più, ci sarebbe la possibilità di indicare un esponente del territorio. I nomi sono due: Rossella Chiusaroli e Gianluca Quadrini.

IL QUADRO A FROSINONE

Con la riapertura delle scuole, considerando i tre cantieri aperti a via Marittima per la corsia dedicata del Brt, i disagi sulla viabilità aumenteranno. In quel preciso momento si capirà se i 9 consiglieri che hanno firmato la richiesta di auto convocazione dell’aula sono disposti ad andare avanti lungo questo percorso. Parliamo di Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo di Forza Italia, di Anselmo Pizzutelli e Maria Antonietta Mirabella della Lista Mastrangeli, di Giovanni Bortone della Lega, di Angelo Pizzutelli, Fabrizio Cristofari e Norberto Venturi del Pd, di Vincenzo Iacovissi del Psi. Una cosa comunque è certa: lo scontro all’interno della maggioranza si consumerà sempre più sulla mobilità urbana, in particolare sui restringimenti della carreggiata per il passaggio del Brt. Il tracciato del Bus Rapid Transit rappresenterà anche l’argomento di maggior confronto nei quartieri della parte bassa del capoluogo: lo Scalo ma anche via Selva Piana e via Selva Polledrara. Non dimenticando via Aldo Moro e via Marittima. I cinque consiglieri “ribelli” daranno battaglia dentro e fuori l’aula. Il sindaco Riccardo Mastrangeli ha ribadito fino alla noia che si andrà avanti con i progetti presentati. Scintille assicurate dunque.
Le opposizioni finora non hanno assunto posizioni per mettere in difficoltà la maggioranza. Il Pd ha inviato un segnale firmando la richiesta di autoconvocazione, ma adesso il gruppo consiliare vorrà capire verso quale direzione andrà il congresso provinciale. Anche per quanto riguarda il nome del segretario. Un conto se resta Luca Fantini, altro discorso se arriva Danilo Grossi. Scenario diverso se dovesse essere eletto Antonio Pompeo. Da due anni Angelo Pizzutelli, Fabrizio Cristofari e Norberto Venturi chiedono al partito maggiore attenzione per il capoluogo, sistematicamente escluso da ogni tipo di candidatura eleggibile in Parlamento, alla Regione e perfino alla Provincia. Rimane aperta anche la questione della prossima candidatura a sindaco: Angelo Pizzutelli è stanco di passi indietro e di prove di responsabilità. Attende segnali e risposte, poi valuterà. Francesco De Angelis e Sara Battisti dovranno decidere che tipo di congresso sarà. In mancanza di un’intesa fra i due leader sarà inevitabile una “conta”. E forse proprio nella “conta” (dove tutti saranno obbligati a schierarsi) sarà chiaro chi sta con chi.

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