Una vasta operazione di palazzo è in corso da alcune settimane nella Roma più ‘localistica’. Forza Italia è pronta a raddoppiare il numero di consiglieri regionali, passando da 3 a 6 unità nell’arco di un mese. Due nuovi consiglieri provenienti dai Cinque Stelle: Roberta Della Casa e Marco Colarossi, ex presidente del IV Municipio la prima, il più giovane eletto in Consiglio regionale l’altro, due esponenti molto più vicini a Virginia Raggi che al resto del Movimento e che in questi mesi non hanno lesinato critiche al centrodestra. Sarebbe peraltro avanzata la trattativa che porterebbe il consigliere Udc Nazzareno Neri sulla sponda forzista.
VOCI DI RIMPASTO IN GIUNTA
Il nuovo assetto in Consiglio regionale sembra preludere una richiesta esplicita della governance di FI al governatore Rocca: un assessore in più nella giunta. In realtà l’ipotesi non appare di facile realizzazione. Il rafforzamento numerico non garantirebbe alcuna modifica (almeno nell’immediato) nella squadra di governo regionale. Anzi, si intensificano semmai le voci di un possibile ritocco nei prossimi mesi, che potrebbe investire uno dei due assessori azzurri: il pontino Giuseppe Schiboni. Le quotazioni dell’esponente vicino a Claudio Fazzone sarebbero in ribasso da tempo. E non si esclude un cambio in corsa, forse entro la primavera 2024.
L’eventuale potenziamento del plotone azzurro in Pisana peraltro finirebbe per dare forza soprattutto alla componente romana, vicina a Tajani. Proprio il ministro degli Esteri e numero 1 nazionale di FI avrebbe dato nei giorni scorsi l’ok ai nuovi innesti. In Regione dunque il vero vincitore è proprio Tajani, supportato dal magistrale lavoro in regia di Giorgio Simeoni, capogruppo di FI, dimostratosi politico particolarmente abile ed esperto.
CAOS NELL’UDC ROMANA E LAZIALE
Più in generale si prevede un esodo dall’Udc a FI. A livello romano il terremoto è in atto da settimane. Prima Marco Di Stefano, consigliere capitolino eletto con la lista Unione di centro Forza Italia e iscritto a Udc, poco dopo Nazzareno Neri, consigliere regionale di Udc: uno dietro l’altro i nomi di richiamo del partito a Roma e nel Lazio stanno rassegnando le dimissioni. In poche ore hanno preso le distanze anche Massimiliano Terrinoni e Anna Bertucci, rispettivamente capogruppo e vicepresidente del Consiglio al Municipio Roma VI. A fargli da eco Luigi Avveduto, capogruppo al Municipio Roma VII.
All’origine dell’implosione del partito locale, che ora rischia il crollo, ci sono tensioni sulla gestione della compagine politica territoriale tra i dimissionari e il neo commissario di Udc Lazio, Regino Brachetti, e il segretario nazionale, Lorenzo Cesa. Sia Neri che Di Stefano erano stati chiamati in causa il 13 luglio scorso per la loro assenza a una riunione del coordinamento regionale del partito, alla quale erano stati invitati ma non si erano presentati poiché in contrasto con alcune scelte gestionali del partito sul territorio.
Da questi movimenti tellurici rischia di rafforzarsi soprattutto la componente romana, debole in termini elettorali, ma ad oggi più scaltra di quella pontina, sul piano della capacità di aggregare e reclutare nuove (e vecchie) leve.