Fratelli d’Italia anticipa tutti e ufficializza di fatto 5/6 della lista dei candidati che correranno per le prossime elezioni regionali. A rompere gli indugi è stato il coordinatore provinciale Nicola Calandrini. Allo stesso modo è stato messo in chiaro che la lista verrà sottoposta al partito regionale. Manca ancora un tassello, rappresentato da una candidatura ‘rosa’.
TIERO FRONT RUNNER
La proposta di lista che verrà presentata al tavolo del partito regionale è composta da: Vincenzo Fedele, Elena Palazzo, Vittorio Sambucci, Enrico Tiero ed Emanuela Zappone. Proprio Tiero, vice portavoce regionale è considerato il favorito, l’uomo che dovrebbe aggiudicarsi il posto sicuro per via della Pisana. Se il centrodestra prevarrà FdI avrà 2 eletti. In provincia di Latina gli altri seggi dovrebbero andare a Pd, FI, Lega e Terzo Polo. Stando ai sondaggi attuali tutti otterrebbero 1 seggio ciascuno.
Nicola Calandrini ha posto come obiettivo la leadership provinciale di FdI. “La lista per le regionali di Fratelli d’Italia è un percorso che inizia da lontano e che in questi giorni arriva a compimento -ha affermato il presidente della commissione Bilancio del Senato- abbiamo fatto scelte che sono frutto del lavoro all’interno della nostra comunità. Abbiamo deciso di mettere in campo la migliore rappresentanza del territorio della provincia di Latina. I nomi chiamati a rappresentarci alle elezioni regionali hanno già ciascuno un consenso ampio ed evidente dalle precedenti competizioni che li hanno visti coinvolti. È una lista che ha l’ambizione di essere, a febbraio, quella con maggiori consensi. Candidarsi, per queste persone, non è opportunità personale ma è un servizio al partito”.
Peraltro proprio una settimana fa presso la federazione di Latina, si è tenuto un incontro tra il coordinatore regionale Paolo Trancassini, Chiara Colosimo e Nicola Procaccini. Manca ancora una candidatura femminile che andrà ad appannaggio dell’area nord della nostra provincia.
“Come è evidente, abbiamo voluto creare non solo una lista competitiva, ma anche rappresentativa di tutto il territorio, dal nord al sud della provincia, e che premiasse la militanza e la competenza -ha aggiunto Calandrini– il tempo dell’improvvisazione è finito, si torna alla politica. Interpretare questo mutamento è stata una delle ragioni della vittoria di Giorgia Meloni a livello nazionale. Siamo certi che, allo stesso modo, sarà la ragione della nostra vittoria nel Lazio. Oggi tutti i sondaggi ci danno ampiamente sopra il 30% il che determinerà una nostra forte rappresentanza in consiglio regionale in modo da mettere in campo azioni per rilanciare la crescita dell’area pontina. La vittoria alle elezioni regionali, l’elezione di nostri rappresentanti in Consiglio, sarà il preludio della nostra vittoria in Comune a Latina e negli altri che saranno chiamati al voto in primavera”. Calandrini di fatto lancia un’opa sul Comune di Latina e mette in guardia gli alleati (minori) da ambizioni fuori portata.
STALLO NEL CENTRODESTRA REGIONALE
Nonostante l’unità d’intenti ed il vento in poppa il centrodestra continua a temporeggiare nella scelta del candidato governatore. Le incertezze peraltro non vertono sul nome ma anche sui tempi, che a quanto pare non saranno brevi. Forse la soluzione del rebus si avrà solo verso metà dicembre. L’incontro decisivo tra i leader nazionali della coalizione, che si sarebbe dovuto tenere nei giorni scorsi, è slittato più volte.
Quindi si aspetta che il premier, in questi giorni alle prese con la manovra di bilancio e la frana a Ischia, possa riunire i suoi per comunicare la decisione sul candidato. Dagli alleati, Forza Italia e Lega, è arrivata la richiesta a non temporeggiare, come avvenne per le comunali di Roma con la scelta in extremis di Enrico Michetti, per non concedere troppo vantaggio al centrosinistra, che ha deciso di puntare su AlessioD’Amato, il quale ha già aperto la sua campagna elettorale.
Secondo quanto riferiscono le stesse fonti, sia Forza Italia che Lega hanno chiesto di puntare su un candidato politico, indicando il nome del vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, pilastro della destra romana, ma le sue quotazioni sembrano al ribasso in FdI. Restano in corsa Paolo Trancassini, Nicola Procaccini e Chiara Colosimo. Tutto questo salvo scenari a oggi imprevisti e quindi nomi nuovi finora non ancora messi sul tavolo del centrodestra.
Nel centrosinistra, invece, nonostante il caos almeno una certezza c’è: a meno di tre mesi dalle elezioni è in campo l’assessore alla Sanità uscente, Alessio D’Amato, candidato del Pd e sostenuto anche dal Terzo Polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi. Il “campo largo” zingarettiano oramai sembra imploso: il Movimento 5 stelle, lontano dalla coalizione di centrosinistra, attrae però le sue liste minoritarie, ma non ha ancora scelto un candidato. Giuseppe Conte, tra l’altro, potrebbe contare anche lui su una compagine di sinistra che guarda ai movimenti civici. È sostenuto infatti dal Coordinamento 2050, ovvero esponenti di sigle quali Leu e Verdi che hanno scelto di avvicinarsi al M5s, come Paolo Cento, Stefano Fassina e Loredana De Petris.