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Frosinone attende il Sudtirol in un match cruciale per la salvezza

Roberto Mercaldo
Gennaio 24, 2025
L'allenatore Leandro Greco

La spallata giusta. Da assestare con coraggio, determinazione, grinta. Si dirà: cosa c’è di nuovo? C’è di nuovo che per ogni giornata che passa le gare somigliano sempre più a “spareggi” o finali che dir si voglia e che la classifica esige un tributo in termini di punti per assecondare aspirazioni, fossero anche di seconda battuta. Non era forse la salvezza l’aspirazione d’agosto del Frosinone, disceso dalla A non senza recriminazioni e perciò deluso, amareggiato, ma anche animato da spirito di rivalsa. Spirito sopito o comunque non emerso nella prima sfortunata fase, con il buon Vivarini che mai ha trovato l’alchimia giusta con il gruppo a sua disposizione.
Un solo successo esterno e tante amarezza e così ecco Greco, soluzione coraggiosa e preferita a quella di un nocchiero più navigato. Leandro il giovane non trema, trova subito il feeling giusto coi ragazzi e fa punti. Non già un gruzzolo esagerato, che possa consentire di uscire subito dall’impasse, ma quanti ne bastano per risalire e tornare a crederci.
Adesso però si tratta di dar ulteriore forza alla rincorsa, perché di squadre dietro ce ne sono soltanto due e altrettante sono appaiate al team giallazzurro. Perciò la caccia a chi precede il Frosinone è ancora aperta. Può esser quello di domani un buon turno, perché di fronte ci sarà il Sudtirol, che è proprio una di quelle due che per ora sono dietro. Una gara casalinga da giocare con il coltello fra i denti per ripetere il successo che arrivò contro la Salernitana e per evitare un bis di quel che accadde nel successivo match casalingo, contro la Cremonese.
Allo Stirpe finora non c’è stata molta gloria: 2 sole vittorie, contro Cesena e Salernitana, perciò sarà bene incrementare il bottino di punti casalinghi, che spesso son quelli che fanno la differenza a fine stagione. Cosa ne pensa Leandro Greco? “Giochiamo contro una squadra ben allenata, perché ha un trainer che conosce bene la categoria. Abbiamo lavorato sotto ogni aspetto tecnico, fisico e mentale e siamo pronti a dire la nostra. Loro poggiano su un gruppo storico, artefice del passaggio dalla C alla B, molto umile, che non lascia spazio all’ego. Noi però dobbiamo concentrarci su noi stessi e sui nostri punti di forza”.
Greco ci informa che finalmente ha potuto riconvocare Di Stefano, che non c’è Vural ma solo per un’influenza che presto verrà smaltita e che Marchizza si avvicina al rientro ma per stavolta no, non ci sarà. Non ci saranno neanche Canotto e Garritano, perché a tutti gli effetti sono fuori dal progetto. L’assenza di Anthony Oyono costringerà il tecnico capitolino a modificare qualcosa ma lui non sembra troppo preoccupato da questa contingenza: “Non stiamo così male sugli esterni, abbiamo Kvernadze e Begic che possono farlo e possiamo anche cambiare schema di gioco, perché abbiamo giocatori duttili e volenterosi”. Un’altra curiosità riguarda il possibile impiego concomitante di Ambrosino e Partipilo e Greco risponde “Perché no? Sono due giocatori per noi molto importanti ed hanno caratteristiche notevolmente differenti. Non è escluso che possano giocare insieme, qualora le esigenze di una gara dovessero richiederlo”.
Gli dicono anche che con il Sudtirol il Frosinone non ha mai vinto: “Bene, questa è una nota statistica che mi fa piacere, perché c’è sempre una prima volta e mi auguro sia domani. A questo club mi legano bei ricordi, chiusi da giocatore e cominciai da tecnico. Da allora ovviamente sono cresciuto, ma è stata un’esperienza bella e formativa”.
E allora, taccuini chiusi e cuori aperti alla speranza. Ci sono in palio tre punti di platino. E il Frosinone lo sa.

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