Si è riunita nei giorni scorsi in Provincia a Frosinone, su iniziativa della presidentessa Eleonora Campoli, la Consulta provinciale delle Elette che si è occupata della presentazione del progetto “Provincia Solidale”, a cura del comitato provinciale dell’Associazione Unicef, e della campagna “Madri Fuori” per la dignità e i diritti delle donne condannate, dei loro figli e delle loro figlie, proposto dalla Conferenza delle Democratiche della provincia di Frosinone. Presente anche la vicepresidente della Provincia di Frosinone, Valentina Cambone, che ha fatto gli onori di casa e ha portato il saluto del presidente della Provincia Luca Di Stefano.
Il saluto della vicepresidente della Provincia
La vicepresidente ha ringraziato tutte le elette e le attiviste presenti, complimentandosi per le tante iniziative avviate e per l’impegno che profondono. Cambone ha anche ricordato il progetto Mani in Pasta “per dare lavoro e indipendenza alle donne vittime di violenza”. A margine della riunione la stessa vicepresidente ha sottolineato “la necessità da parte delle istituzioni di essere in prima linea nella difesa dei diritti delle donne e dei bambini, assicurando la costante presenza dell’Amministrazione provinciale in tal senso”. La vicepresidente ha ritenuto “altrettanto importante il progetto dell’Unicef a difesa dei bambini perché loro rappresentano il nostro futuro e vanno protetti”.
I presenti
Presenti numerose rappresentati della Consulta, fra cui la presidente del Consiglio comunale di Cassino e già consigliera regionale Barbara Di Rollo, la presidente provinciale Unicef Angelica Spalvieri, la consigliera di parità Giuseppina Bonaviri, la consigliera regionale Sara Battisti e la portavoce Dem Sarah Grieco.
Gli interventi
Angelica Spalvieri ha presentato il progetto Provincia Solidale che si punta a diffondere nei 91 comuni della provincia attraverso una serie di iniziative volte a far diventare tutti i Municipi “Comune Amico” dell’Unicef. Sara Battisti e Sarah Grieco hanno invece parlato della campagna “Madri Fuori” evidenziando la necessità di continuare a lavorare a difesa dei diritti delle donne.