Frosinone, domani il Consiglio. Si chiuderà con i botti?

Il presidente del consiglio Massimiliano Tagliaferri ha deciso: si svolgerà domani, in seconda convocazione, il consiglio comunale. Un segnale.
Faccia a faccia tra Fabio Tagliaferri e Aldo Mattia: via libera unitario alla richiesta di terzo assessorato per Fratelli d’Italia.
Poi ci sono le opzioni riguardanti la Lista per Frosinone e il Polo Civico. Ecco chi rischia in giunta.
Per settimane nessuno ha preso l’iniziativa. Sintomo della mancanza di una leadership politica riconosciuta. Ma sintomo anche che la soluzione della crisi che sta lacerando la maggioranza al Comune di Frosinone non è la priorità. Non per tutti almeno.
Prima vengono, nell’ordine: 1) la volontà di non mettere in discussione assetti ormai “scaduti”; 2) le strategie per le provinciali; 3) l’intenzione di logorare… l’alleato.
La situazione è grave, complessa e non di semplice soluzione.
Per motivi evidenti: la lacerazione dei rapporti, sia politici (tra e nei gruppi) che personali, la completa latitanza di un progetto di visione condiviso, la totale assenza di confronto.
Però la giornata di oggi ha fatto registrare una novità significativa. Al termine di un incontro a due, Fabio Tagliaferri e il parlamentare Aldo Mattia hanno deciso di rivendicare in modo unitario il terzo assessorato per Fratelli d’Italia. Uno scenario già ipotizzato nel corso del congresso cittadino del partito. L’opzione potrebbe essere quella di un assessorato per Sergio Crescenzi o Armando Simoni (in quota Mattia), in modo che il capogruppo Franco Carfagna  possa essere il candidato di punta nel capoluogo per un seggio da consigliere provinciale. Dopo gli inevitabili “passaggi” interni, la proposta ufficiale sarà sottoposta all’attenzione del sindaco Riccardo Mastrangeli. Con in calce la firma di tutti e 5 i consiglieri.
Nell’ambito della stessa soluzione ci sono altri tre punti. Il secondo assessorato alla Lista per Frosinone del vicesindaco Antonio Scaccia, considerando che con l’adesione di Francesco Pallone la civica è arrivata a quota 4.
Quindi da sciogliere il nodo della rappresentanza in giunta del Polo Civico, che a seguito del passaggio di Andrea Turriziani ha adesso 2 esponenti. Ultimo tassello: la delega all’urbanistica al consigliere Carlo Gagliardi (Lista Marzi).
Evidente che a questo punto soltanto lo scenario di tre nuovi assessorati (FdI, Lista per Frosinone e Polo Civico) può davvero rappresentare una svolta. Perché non si capirebbe per quale motivo il Polo Civico dovrebbe continuare a sostenere Mastrangeli con la porta sbattuta in faccia alla sua richiesta. Inoltre, Claudio Caparrelli e Andrea Turriziani appoggiano il Sindaco da oltre un anno. Da capire quindi se cadrà il veto della Lista per Frosinone.
CHI RISCHIA NELLE TRATTATIVE IN CORSO
Con tre “caselle” da cambiare, la conseguenza è che due degli attuali otto assessori dovrebbero uscire. I nomi che circolano sono quelli di Adriano Piacentini (non ha un gruppo di riferimento, anche se Mastrangeli e Ottaviani lo hanno più volte blindato), Laura Vicano (Marco Sordi, eletto nella civica, si è impegnato a sostenerla fino al termine della consiliatura restando nella lista, ma potrebbe cedere al pressing della “disperazione” del Carroccio, del quale fa parte – a proposito della Vicano l’altro giorno Ottaviani pare abbia lanciato un monito “non si tocca, altrimenti chi verrebbe in futuro a trattare con noi in un eventuale ballottaggio?”) e Mario Grieco (la Lista Ottaviani è scesa da 5 a 2 consiglieri). Gli equilibri restano fragili e le riunioni e le trattative febbrili di queste ore ne sono la testimonianza.
La convocazione potrebbe rappresenta un segnale
Intanto però il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri ha fissato per domani alle 19.30 la seduta di consiglio comunale andata deserta alla vigilia di Natale. In seconda convocazione. Un segnale che qualcosa si sta muovendo? Probabilmente sì.
D’altronde per tre volte consecutive è mancato il numero legale in una seduta ordinaria di prima convocazione. Si fa fatica a ritrovare un simile precedente. Il sindaco Riccardo Mastrangeli sa che ogni decisione produrrà “scontenti”. La coperta è corta, ma a questo punto forse dovrebbe ragionare in un modo diverso: se lui vara un nuovo assetto della giunta, chi non lo condivide dovrà assumersi per intero la responsabilità di andare allo “strappo”. E quindi di mettere in conto lo scioglimento del Consiglio in un Comune capoluogo. Nel Lazio.
Diverse le proposte che gli sono state presentate nelle ultime settimane.
Fratelli d’Italia, il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri (indipendente), il Polo Civico e Carlo Gagliardi avevano chiesto l’assegnazione di un assessorato al Polo Civico (passato da uno a due consiglieri dopo l’adesione di Andrea Turriziani) e la delega all’urbanistica al consigliere Gagliardi (Lista Marzi). Dopo dieci giorni di riflessione, Mastrangeli ha comunicato che ne doveva discutere con l’area della Lega. In quel contesto c’è stato il no della Lista per Frosinone di Antonio Scaccia. Contrario a dare rappresentanza in giunta al Polo Civico, perché la lista di Gianfranco Pizzutelli alle scorse elezioni ha sostenuto Domenico Marzi. No quindi sia all’opzione Francesco Trina che a quella Claudio Caparrelli.
Intanto la Conferenza Stato-Città ha definito la proroga: i bilanci di previsione dei Comuni dovranno essere approvati entro il 28 febbraio. Boccata d’ossigeno.
Infatti il mancato via libera al documento contabile porterebbe all’interruzione della consiliatura e quindi ad elezioni anticipate.
Ma come si è arrivati a questa situazione di crisi?
Tutto comincia l’11 novembre scorso, quando filtra l’indiscrezione  che il presidente e ad di Ales Fabio Tagliaferri potrebbe essere il candidato sindaco del centrodestra al Comune di Frosinone, nel 2027. Con il via libera (ai massimi livelli) del suo partito, Fratelli d’Italia.
Nell’area della Lega suona l’allarme rosso: dal sindaco Riccardo Mastrangeli al parlamentare e coordinatore provinciale del Carroccio Nicola Ottaviani. Senza dimenticare il vicesindaco e leader della Lista per Frosinone Antonio Scaccia.
In rapida successione avvengono tre passaggi di gruppo. Il primo: Christian Alviani, eletto nella Lista Ottaviani e poi passato in Forza Italia, aderisce a Identità Frusinate. Tornando ad appoggiare Riccardo Mastrangeli e a far parte della maggioranza.
Il secondo: Andrea Turriziani lascia la lista Marini e approda nel Polo Civico, dove c’è già Claudio Caparrelli. Entrambi da un anno fanno parte della coalizione trasversale che sostiene il primo cittadino Mastrangeli. Nulla di nuovo quindi.
Il terzo: pochi giorni fa Francesco Pallone, eletto nella Lista Mastrangeli per poi costituire il gruppo di FutuRa, decide di passare alla Lista per Frosinone di Antonio Scaccia.
LE SORPRESE POTREBBERO NON ESSERE FINITE
C’è chi è pronto scommettere che arriveranno altre sorprese.
Ma intanto nella maggioranza la situazione non si è sbloccata. Finora.
L’azzeramento della giunta sarebbe probabilmente il passaggio più naturale, considerando che l’assetto dei gruppi è completamente stravolto rispetto al 2022.
L’asse Ottaviani-Piacentini-Mastrangeli che ha caratterizzato il decennio 2012-2022 non ha da tempo lo stesso “peso”.
La maggioranza, senza Andrea Turriziani, Claudio Caparrelli e Carlo Gagliardi, non va da nessuna parte. Quarantadue mesi fa hanno sostenuto il centrosinistra di Domenico Marzi? Vero. Ma quanti consiglieri eletti in maggioranza sono adesso all’opposizione? Sono 7. Peraltro lo stesso ex sindaco Domenico Marzi, insieme a Carlo Gagliardi e Alessandra Mandarelli, ha contribuito spesso a mantenere il numero legale nelle sedute ordinarie di prima convocazione.
I confini sono saltati, il processo di scomposizione dei gruppi non si è mai fermato, gli assetti sono variabili e precari. Forza Italia, partito fondatore del centrodestra, è all’opposizione.
Decidere di non decidere non è una possibilità stavolta. Non serve la melina sterile finalizzata a rimandare sempre ogni decisione. Al Comune di Frosinone gli equilibri e i rapporti di forza sono cambiati. Non ci sono alternative ad un accordo vero nell’ambito della maggioranza, un accordo che preveda anche il tentativo di recuperare Forza Italia. In caso contrario non è questione soltanto di bilancio o di completamento della consiliatura. E’ questione di futuro, vale a dire delle prossime elezioni.
Il tana libera tutti è già nei fatti? Dipende. Dal rimpasto.