Con il cuore. Con la sofferenza che si accompagna alle imprese memorabili. Anche con il gioco, sia pure a sprazzi. E’ così che il Frosinone di Paolo Bianco ha conquistato tre punti essenziali, valicando l’ostacolo Mantova, che tradizionalmente è sempre stato ostico per i colori giallazzurri.
Una squadra che ha spiazzato tutti, con ben 4 difensori centrali nell’undici di partenza e il frusinate doc Bracaglia a far gli straordinari in un ruolo meno abituale. Si è preso sulle spalle la squadra uno dei giocatori più giovani, quel Vural di cui si parlava benissimo a inizio stagione ma che poi era finito nelle retrovie delle scelte di Greco e in verità già un po’ attardato anche in quelle precedenti di Vivarini. Ebbene, il nativo di Stoccolma ma turco d’adozione ha prima propiziato il gol del vantaggio ciociaro e poi ha rappresentato un costante punto di riferimento, cucendo il gioco e proponendosi anche pericolosamente per ulteriori incursioni in zona gol.
Dietro, il monumentale Lucioni ha supportato con il coraggio, il senso della posizione, l’esperienza e la voglia di vincere una condizione non ancora ottimale. E davanti, si sono battuti con coraggio e scarsa fortuna in fase conclusiva Begic, Ambrosino e Partipilo. Nei suoi pochi minuti di campo anche Pecorino ha ricordato a tutti quali siano le sue caratteristiche e quale possa essere la sua utilità specifica quando si ha bisogno di un gladiatore che conquisti punizioni e possa essere un pericolo sui palloni alti.
Nel complesso, la squadra ha fornito la sensazione di aver compreso quale sia lo spirito che deve accompagnarla di qui alla fine della regular season, sperando che poi non ci siano code, sebbene la salvezza diretta sembri ancora un’ipotesi molto complessa.
Contro il Mantova il Frosinone ha saputo stringere i denti, talvolta è stato costretto a far muro davanti a Cerofolini, perché le energie erano al lumicino, dopo un primo tempo gagliardo e di grande corsa.
Tanto a Salerno che nel match dello Stirpe contro i virgiliani si è evidenziato un lieve calo fisico, ma il dato non va ancora considerato una “statistica”, perché possono ben esserci due eccezioni a una regola.
La speranza è risorta e illumina i cuori dei tifosi ciociari. Sono i coriandoli di questo Carnevale in cui tabelle, schemi e dribbling portano in una sola direzione: la rincorsa premiata.
