Il coraggio di Federica Angeli, la sua indiscussa bravura, il suo giornalismo d’inchiesta e le sue tante battaglie contro la malavita combattute in prima persona, mettendoci la penna e la faccia, come si dice: di tutto questo, e tanto altro, si parlerà oggi pomeriggio (venerdì 5 maggio) dalle 18.30 presso la sala convegni della Camera di Commercio di Frosinone, in viale Roma.
La giornalista e scrittrice presenterà il suo libro “40 secondi, Willy Monteiro Duarte: la luce del coraggio e il buio della violenza”. Un testo intenso e forte, in cui la Angeli, con il suo stile inconfondibile, senza fronzoli e diretto, ripercorre la triste vicenda del 21enne ammazzato in maniera selvaggia dal branco in una tiepida notte di settembre. Il giovane, di origine capoverdiana, fu vittima di un efferato omicidio ed è poi stato insignito della medaglia d’oro al valore civile alla memoria.
Era il 6 settembre del 2020, Willy aveva appena finito di trascorrere una tranquilla serata con gli amici di sempre ed era uscito da uno dei locali della movida di Colleferro, quando fu letteralmente assalito da un gruppo di ragazzi di Artena che lo uccisero a botte, calci e pugni, senza pietà. Per la sua morte furono arrestati i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. In primo grado i primi due sono stati condannati all’ergastolo, Pincarelli a 21 anni e Belleggia a 23 anni. Il 28 marzo scorso la prima udienza in Corte d’assise d’appello: procedimento aggiornato al 27 aprile quando per i fratelli Bianchi è stata chiesta la conferma della condanna all’ergastolo da parte della Procura generale di Roma.
Una vicenda che oggi sarà ripercorsa nella sala convegni della Camera di Commercio di Frosinone, nella quale si preannuncia il pienone. L’incontro è organizzato dall’associazione “L’Impegno” in collaborazione con la libreria Ubik di Frosinone. A dialogare con Federica Angeli sarà l’avvocato Stefano Testa.
Un libro forte e intenso, di denuncia, nello stile di Federica Angeli
Se ne stanno andando quasi tutti, la mezzanotte ormai è passata, ed è mentre un gruppo di giovani sta ritornando alla macchina che un apprezzamento di troppo verso una ragazza innesca la miccia. Sono in tanti a muoversi sulla scena, c’è una scala che porta al largo della movida di Colleferro, tutto parte da lì, ma finisce più giù, vicino a un chiosco chiuso. Willy Monteiro Duarte, diretto alla sua auto, vede un amico coinvolto nel battibecco e si avvicina per chiedere se è tutto a posto. Arriva improvvisamente a tutta velocità un Suv, da cui scendono altri giovani, e il litigio ormai risolto si trasforma in un pestaggio di una violenza inaudita. Meno di un minuto e Willy resta a terra, colpito a morte.
Quella manciata di secondi è stata scandagliata da tutti i punti di vista: quello dei protagonisti, dei testimoni, dei periti. Il processo di primo grado ha stabilito che si è trattato di omicidio volontario. In queste pagine, lucide e al tempo stesso emozionanti, Federica Angeli ricostruisce la vicenda, ne spiega le dinamiche, ma soprattutto ci racconta la storia di un ragazzo di ventun anni brutalmente ucciso per aver fatto la cosa giusta: difendere un amico.
A due anni esatti dall’accaduto, Federica Angeli ci porta dentro uno dei casi di cronaca più violenti degli ultimi tempi. Un viaggio attraverso la banalità del male della provincia italiana, un’indagine sulla natura umana, sulla responsabilità e la colpa, sulla volontà di sopraffazione e la generosità più istintiva e pura. Perché almeno attraverso il ricordo e la scrittura non si aggiunga l’affronto dell’oblio alla ingiustizia più efferata e terribile.
«Vorrei poter scrivere: ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale. Ma così, purtroppo, non è».