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Frosinone, ovvero quando la “pareggite” non è una patologia ma una goccia di speranza

Roberto Mercaldo
Novembre 11, 2024
Il mister del Frosinone Leandro Greco (foto Proietti)

Pareggiarne quattro di fila nell’era dei tre punti può generare più rammarico che soddisfazione. Si sa che basta un successo a guadagnare gli stessi punti di tre match con verdetto pari, ma se la squadra artefice di questo “filotto” è sul fondo della classifica e ambisce a risalire, con le unghie e con i denti, è impossibile non intravedere un segnale di speranza.
Il Frosinone di Greco finora ha sempre pareggiato. Se il campionato fosse iniziato da quattro turni non sarebbe un gran male, ma l’ansia di risalire non è stata sufficientemente appagata. Di buono c’è che l’ipotetica salvezza dista sempre quattro punti e persino i play-off sono a 17, quindi sette lunghezze più avanti. E mancano ancora 26 partite, che sono davvero tante e lasciano aperta ogni possibilità.

RITROVATA LA VOGLIA DI LOTTARE

La squadra giallazzurra ha ritrovato la voglia di lottare, che sembrava la grande assente delle ultime partite giocate con Vivarini alla guida. Quali cause avessero determinato questa apparente assuefazione alla sconfitta non è dato saperlo, ma il team ciociaro sembrava pericolosamente incanalato verso un’abitudine deteriore e pericolosa. La voglia di reagire è stata esibita in modo esemplare venerdì sera, quando un frusinate doc, il giovane Gabriele Bracaglia, ha replicato al gol del Palermo, indicato in agosto come una vera corazzata ma ancora intento a cercare continuità. Il Frosinone sa reagire, dunque, e sa battersi alla pari con squadre come il Pisa, attuale leader del torneo cadetto, e il citato Palermo, che ha condotto una sontuosa campagna acquisti e può permettersi di mettere in panca Brunori, Ranocchia e Di Francesco. Ancora però non sa vincere e questo per la classifica è sicuramente un dato non confortante. Alla ripresa delle ostilità ancora una gara ad elevato coefficiente di difficoltà per i canarini, che dovranno sfidare a domicilio la Cremonese, altra nobile non troppo assistita da quella regolarità indispensabile per puntare davvero in alto. Già 5 sconfitte per i grigiorossi, curiosamente lo stesso numero di ko accusati dal Frosinone, ma a far la differenza ci sono ben 5 successi dei lombardi, contro l’isolato exploit di Cittadella in casa frusinate.
La sosta giunge a proposito per cercare di recuperare qualche infortunato. La sequela davvero incredibile di malanni muscolari e traumatici ha infatti privato il team giallazzurro di alcuni elementi essenziali nel progetto tecnico che era stato stilato in estate e prima di recitare inopportunti de prufundis bisognerà attendere il ritorno di questi giocatori che non sono certo delle seconde linee.

BUONE RISPOSTE DAI GIOVANI

Intanto la squadra avrà il compito, delicatissimo, di non perdere ulteriore terreno in classifica e per riuscirvi sarà fondamentale l’apporto dei giovani. Un giovane (2003) di Frosinone ha regalato a sé stesso e ai tifosi il gol della speranza, quello che vale un punto di platino, in attesa di tempi migliori. La prestazione di Bracaglia, al di là del gol decisivo, è stata confortante e va a ribadire un concetto importante: Vural, Cichella, Barcella e lo stesso Kvernadze, oltre all’eroe di giornata, rappresentano un patrimonio tecnico fondamentale. E’ da lì che bisogna partire per costruire una squadra che possa riaprire un ciclo vincente, in tempi medi. Il calcio moderno sta andando sempre più verso un utilizzo dei giovani anche su palcoscenici impegnativi come la serie A ed il campionato cadetto. Per troppi anni in Italia si è avuta una forma eccessiva di prudenza, con il risultato che la Nazionale è rimasta indietro e la crisi di talenti è stata di tutta evidenza. Il Frosinone ha abbracciato la politica di utilizzare i giovani e di responsabilizzarli, per consentir loro di esprimere appieno le potenzialità. Ovviamente per il conseguimento degli obiettivi sarà indispensabile avvalersi altresì dell’esperienza di giocatori più navigati: un bel mix di esperienza ed entusiasmo per scavalcare i flutti di una tempesta che ancora imperversa. Ora però il Frosinone sembra in grado di difendersi e di risalire la china. La gara con il Palermo, quarta partita utile di fila, ha confortato questa ipotesi. Inoltre il Frosinone ha anche mostrato capacità di soffrire e di stringere i denti, quando il Palermo nella seconda parte di gara ha forzato per cercare di cogliere il gol del successo. Bravo Cerofolini, bravi quelli del pacchetto arretrato, ma molto bravi anche i giocatori degli altri reparti a comprendere che ci fosse bisogno anche di loro, al momento di serrare le fila. Ora Greco potrà lavorare con i tempi giusti per assemblare al meglio i suoi ragazzi in vista della ripresa. Da qui alla fine del girone di andata servono 10 punti: missione possibile.

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