Dopo le partenze di Haudi e Sene è arrivata anche quella di Machin, tornato al Monza per poi approdare al Cartagena, secondo le indiscrezioni di mercato. L’ufficialità è quella del ritorno in Brianza, che così toglie un altro tassello al mosaico del Frosinone Calcio. Sul piede di partenza anche Garritano e Canotto, mentre sul fronte arrivi pare particolarmente attenzionato un possibile ritorno di Kone, che a Frosinone fece molto bene, ma che nelle stagioni successive non è riuscito a confortare le sensazioni fornite in Ciociaria. Il solo Koutsoupias non può bastare ad una squadra che evidentemente ha mostrato carenze di esperienza ed anche di fisicità a centrocampo. Per la fisicità Kone potrebbe davvero fare alla bisogna, mentre c’è anche un interesse su Bohinen, che nel Genoa trova poco o nessuno spazio con Vieira e che dispone di buoni mezzi tecnici. E’ un regista arretrato, un giocatore bravo nelle due fasi che farebbe molto comodo a questo Frosinone.
In verità anche sul pacchetto avanzato del team giallazzurro esistono comprensibili dubbi di efficienza. Non solo il Frosinone ha l’attacco meno prolifico dell’intera serie B (solo 18 gol all’attivo, uno in meno del Cittadella, penultimo in questa graduatoria di merito), ma le prestazioni dei giocatori in questione, se si eccettua Ambrosino, appaiono da qualche settimana ampiamente insufficienti.
Nel calcio “buttarla dentro” non è mai l’ultima delle qualità di un complesso, anzi sovente riesce a nascondere carenze di fondo o anomalie di altri reparti.
Da quando Leandro Greco è subentrato alla guida tecnica si sono susseguiti tre periodi: una prima fase tutto sommato positiva, ma all’insegna dei pareggi, una seconda fase culminata con le due vittorie di fila che hanno riportato il Frosinone in gruppo ed ora purtroppo un nuovo momento di difficoltà, con ben due 0-3 casalinghi che hanno reso di nuovo molto precaria la posizione di classifica.
Anche il rapporto con la tifoseria è un po’ mutato, perché fino a un paio di settimane fa c’era un sostegno incondizionato alla squadra impegnata nel tentativo di rimonta, mentre ora da più parti si chiedono impegno, personalità, determinazione e si ravvisa che almeno in occasione dell’ultima gara queste qualità siano rimaste negli spogliatoi.
Greco si è assunto ogni responsabilità, proteggendo i suoi ragazzi dalle critiche, ma è indubbio che i giallazzurri siano apparsi spaesati e privi di una “guida tecnica in campo”, di un leader che potesse in qualche modo essere l’alfiere della reazione e il punto di riferimento per i più giovani. Manca una figura di questo tipo e forse il rientro di Marchizza potrebbe ovviare all’inconveniente. Intanto si guarda alla campagna acquisti nella speranza che qualche trattativa in entrata possa chiudersi.
