Un anno tra i più travagliati della storia giallazzurra si è chiuso con un prezioso pari esterno. A Castellammare è stata un’autentica battaglia, che i canarini hanno interpretato nel solo modo possibile. Tanta gagliardia, tanta grinta, ma anche trame di gioco apprezzabili, almeno durante una prima mezz’ora in cui i ciociari avrebbero ampiamente meritato il vantaggio. A segnare in quel frangente sono state però le vespette e il Frosinone ha sciupato tante buone occasioni, ribadendo una tendenza, ahimè non felice, palesata fin da inizio stagione.
In verità non si può non considerare un dato statistico davvero anomalo, che è quello riguardante i legni colpiti: il Frosinone con 14 tra pali e traverse è in testa a questa speciale classifica e, sebbene i saggi del calcio affermino che i pali, dopotutto, son tiri sbagliati, gli si potrà replicare, senza recare offesa, che sono quantomeno sbagliati di pochissimo.
Al Menti di Castellammare i ragazzi di Greco non hanno incrementato la statistica, ma hanno comunque sbagliato un paio di conclusioni davvero ghiotte e si sono fatti apprezzare per un paio di azioni molto ben congegnate che avrebbero senza dubbio meritato miglior sorte.
Destano sensazioni molto positive i due giovani attaccanti Ambrosino e Kvernadze: il primo sembra aver ritrovato gli estri di Catanzaro, il georgiano deve soltanto migliorare in fase conclusiva perché quando parte palla al piede è davvero un fattore, per usare una terminologia cara ai calciofili del terzo millennio.
Nel frattempo sono tornati a disposizione Pecorino, Tsadjout e soprattutto Partipilo, che sia pure non inserito nell’undici iniziale è entrato in partita con la giusta rabbia e una voglia di far bene. A fine gara mister Greco ha elogiato l’atteggiamento dell’ex Ternana: è questa la ricetta per guarire definitivamente un malato che appare già convalescente e che, dopotutto, dall’avvento del tecnico romano ha raccolto 14 punti in 11 gare, in perfetta media salvezza.
Anche Bracaglia e gli altri chiamati in causa a gara in corso hanno dato una mano sostanziale, aiutando i giallazzurri ad uscire indenni da un campo infido e al cospetto di una squadra che ha confermato le virtù grazie alle quali si è issata in piena zona playoff, da matricola.
Qualche eccesso temperamentale e qualche condotta non proprio impeccabile dei campani hanno macchiato un finale di gara in cui si è dovuto usare la sciabola e non il fioretto. I giovanissimi frusinati però si sono confermati in grado di dar battaglia senza timori di sorta.
C’è anche un leader tecnico, da un paio di gare a questa parte e si chiama Begic: il ragazzo proveniente dal Parma ha numeri di alta scuola e sembra in grado di sparigliare in qualunque momento.
Il 2024 si è chiuso così con un pareggio prezioso per la classifica: attualmente il Frosinone è appaiato alla Sampdoria in quintultima posizione ma può guardare a chi lo precede con la fondata speranza di compiere l’aggancio in tempi brevi. Per la statistica, ma non solo per la statistica, i playoff sono a sette punti.
Buon anno, Frosinone!