Il Frosinone chiude con un pareggio il match casalingo con il Sudtirol e le recriminazioni sono davvero tante perché i giallazzurri conducevano per 2-0 all’intervallo e hanno avuto ulteriori opportunità ad inizio ripresa. Purtroppo però il fattore imponderabile, che nel calcio non è mai residuale, ha pesantemente condizionato le sorti del confronto. D’improvviso un match che sembrava chiuso ha mostrato un volto alieno ai padroni di casa, raggiunti in un amen da una squadra che se non appariva rassegnata, nemmeno sembrava così pericolosa. Una volta riagguantata, la formazione di Alvini non è riuscita a ritrovare la necessaria lucidità per tornare al comando e il match si è chiuso con un pari insoddisfacente.
LA CRONACA
C’è Vergani dal primo minuto nell’undici scelto da Alvini, perché l’influenzato Raimondo non ha potuto fornire la propria disponibilità per questo match contro lo scorbutico Sudtirol del coriaceo Castori.
Per il resto tutto più o meno nelle previsioni, con Riccardo Marchizza, non al meglio, che inizia in panchina. Recupero lampo per Kone, per il quale nelle ultime ore filtrava a ragione un certo ottimismo.
Allo scoccare del secondo minuto un’iniziativa di Kvernadze viene rintuzzata a fatica dalla retroguardia bolzanina: sulla respinta palla a Kone che cerca il gran gol dal fuori, con relativa fortuna.
All’8′, su un assalto alla porta altoatesina, Zanotti rileva un’irregolarità degli ospiti in area: il “mani” viene punito con il penalty, ribadito dal controllo Var. Dagli undici metri Calò è freddo e non concede scampo a Adamonis.
Sull’onda dell’entusiasmo i canarini provano a offendere ancora la porta ospite, ma Kvernadze pecca di precisione quando scodella a centro area un cross che non sortisce esito positivo. Dall’altra parte l’ex Pecorino non trova il tempo per la giusta coordinazione al 16′ ma due minuti più tardi si sviluppa una mischia che fa correre un lungo brivido alla retroguardia ciociara.
Al 21′ strepitosa azione di Kvernadze sul settore di competenza, ma dopo aver superato in slalom due avversari il numero 17 frusinate si fa rimpallare la conclusione da posizione favorevolissima. Ci prova poi Oyono da fuori, senza trovare i pali.
Al 29′ Ghedjemis inventa un’azione ubriacante sul settore destro del fronte offensivo giallazzurro e il suo tiro a giro manda la sfera ad insaccarsi nell’angolino basso della porta bolzanina.
Il Frosinone non sembra pago nemmeno del doppio vantaggio e lo dimostra cercando ancora gloria dalle parti di Adomonis. Prima è Monterisi a sfiorare il terzo centro su azione di contropiede, poi lo scatenato Kvernadze si procura lo spazio per offrire a Ghedjemis un ghiotto pallone. Il franco algerino è un po’ egoista, ignora Vergani libero a centro area e calcia sui piedi di un difensore altoatesino.
Allo scoccare del 40′, ancora una progressione devastante di Ghedjemis, che conclude aprendo troppo l’angolo di tiro. Al 43′ altra offensiva della compagine giallazzurra e anche stavolta è Ghedjemis a cercare di rendere più corposo il vantaggio frusinate. Mira perfettibile e Sudtirol ancora in piedi, ma a fatica…
Brivido al 45′, quando sembra che l’imbattibilità di Palmisani sia giunta al suo epilogo: da un’azione di angolo prima il pallone termina la propria corsa sul palo, a seguito di un colpo di testa di Bordon. Poi però sul colpo di grazia assestato da Merkaj, c’è una posizione di offside confermata che lascia intonsa la porta giallazzurra anche per questi 45′.
SECONDO TEMPO
La prima conclusione della seconda frazione è ancora di marca frusinate e porta la firma di Calò, ma non è assistita da sufficiente precisione. E’ il turno di Vergani al minuto 52, conclusione potente ma sfera che prosegue la propria corsa ben oltre la traversa della porta altoatesina.
Poco prima del quarto d’ora il Sudtirol arremba e su azione d’angolo costringe Koutsoupias a un salvataggio sulla linea di porta. Kone calcia l’aria al 63′, dopo una manovra lunga e articolata della squadra giallazzurra.
Spunto offensivo degli ospiti al 68′, con Mallamo che colpisce di testa da centroarea chiamando Palmisani alla risposta in tuffo.
Ancora Frosinone vicino al terzo gol con Bracaglia, che devia di testa una punizione calciata da Calò e chiama Adamonis alla parata in tuffo.
Al 72′ però gli ospiti riaprono la contesa. E’ il giovane Martini a trovare lo spiraglio per colpire in diagonale da dentro l’area, con precisione chirurgica. Nulla da fare stavolta per la retroguardia canarina. Il Frosinone prova a ritrovare presto il conforto del doppio vantaggio, ma il tiro a giro di Ghedjemis al 75′ non è preciso come quello che era valso il secondo gol. Sul capovolgimento di fronte i bolzanini guadagnano un corner e dal tiro d’angolo viene fuori un inopinato calcio di rigore. Della trasformazione s’incarica Merkaj che poco opportunamente ed in modo provocatorio va poi ad esultare sotto la curva Nord. Ammonito.
Il Frosinone non ci sta e si getta con rabbia all’arrembaggio. Ci prova da fuori Anthony Oyono all’81’, ma Adamonis è pronto e devia in corner. Nei minuti successivi il Frosinone ci prova con generosità ma senza la necessaria lucidità, probabilmente sorpreso dagli imprevedibili sviluppi di un match che sembrava vinto. Peccato, ma resta una prestazione buona per tre quarti dal confronto.