Un pari arpionato quando la speranza stava abbandonando i cuori, gli spalti e persino il cielo terso sopra lo Stirpe.
Quanto possa valere lo sapremo solo a fine stagione, ma di certo il primo tempo del Frosinone contro la Reggiana è stato piuttosto incomprensibile, per usare un eufemismo.
Una ripresa tutto cuore non è bastata a completare la rimonta, ma ad evitare il ko sì. E a tenere in vita una possibilità, l’ultima alla quale aggrapparsi.
LA CRONACA
Per la gara da dentro o fuori Leandro Greco ridisegna l’undici giallazzurro, inserendo Canotto (reclamato invero a furor di popolo) e tornando a proporre dal fischio iniziale il vivace Kvernadze. Poche sorprese nel resto della squadra, con Lusuardi e Monterisi centrali e un centrocampo senza l’acciaccato Kone, che parte dalla panchina.
Chi si attende un Frosinone arrembante e aggressivo resta però deluso, perché i primi venti minuti di gara sono alla camomilla e anzi tra le due formazioni ad apparire un po’ meno timida è quella ospite.
Solo appellandosi alla fantasia si può definire occasione una triangolazione in area reggiana, con passaggio poco calibrato di Darboe al 18’.
Così, preso atto che il diavolo non è così brutto come lo si dipinge, è la Reggiana a farsi vedere sempre più decisamente in avanti, fino a sfiorare il gol con Vergara, il cui colpo di testa ravvicinato grazia Cerofolini al 27’.
Dopo un tentativo da fuori di Sersanti e una replica frusinate asfittica e solo volenterosa, la squadra ospite sblocca il match al 42’: su un corto rinvio di Lusuardi, Vergara mette la sfera all’incrocio dei pali.
Il Frosinone, finalmente, reagisce, e su una punizione dai 25 metri sfiora il pareggio con Ambrosino. L’ex Bardi è bravo a dire di no in tuffo.
LA RIPRESA
Nella ripresa, il Frosinone scende in campo maggiormente determinato, ma tuttavia non riesce a rendersi particolarmente pericoloso. Sono invece gli ospiti a costruire una buona trama offensiva ma Cerofolini è bravo ad intervenire su Gondo. Ci vuole un po’ per vedere di nuovo impegnato Bardi, ma la conclusione di Koutsoupias è troppo centrale. Poco dopo ci prova Ambrosino ma ancora il numero uno ospite è bravo ad intervenire con i pugni. L’arrembare del Frosinone diventa furioso e la squadra ospite fatica a contenere le folate offensive dei giallazzurri, finalmente aggrappatisi all’orgoglio per cercare di sovvertire l’esito della gara.
L’ex Bardi, però, si oppone anche ai tentativi di Kone e Partipilo. Nel finale di gara, Begic cerca l’angolino basso e trova ancora le mani protese dell’ex di turno, che mette in angolo. Sul successivo corner arriva però il pareggio dei padroni di casa. E’ Koutsoupias di testa a svettare prepotentemetne e a riportare in equilibrio il confronto. Ormai è troppo tardi per cercare la miracolosa vittoria, finisce 1-1. Punteggio non certo esaltante, ma poteva andar peggio. Ora serve compattarsi e crederci. E non sarà semplicissimo.