Una task force per migliorare la qualità dell’aria in città. L’ha messa in campo il Comune di Frosinone con il progetto “L’aria che respiriamo – Le scuole incontrano l’ambiente” presentato stamattina (giovedì 5 ottobre) in conferenza stampa nella Sala Consiglio di Palazzo Munari, prima di una serie di iniziative con la stessa finalità.
Un gruppo di lavoro agguerrito di cui fanno parte Enti pubblici, Comune Capoluogo e Regione Lazio in particolare, Arpa Lazio, scuole, medici (in prima fila l’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente), e, soprattutto, i cittadini, chiamati a recitare un ruolo determinante per la buona riuscita dell’ambizioso programma.
Ad illustrarlo sono stati il sindaco Riccardo Mastrangeli, il vice sindaco Antonio Scaccia, che è anche assessore all’Ambiente, Valentina Sementilli, assessore alla Pubblica istruzione, rappresentanti e dirigenti di diversi istituti scolastici cittadini e la dottoressa Teresa Petricca, consigliere comunale ed esponente della citata Associazione Medici di famiglia per l’Ambiente.
Ed è stata proprio lei a sciorinare alcuni dati che ben rendono la gravità della situazione a Frosinone. Dopo un excursus sulla condizione ambientale globale, la Petricca ha ricordato che “purtroppo nel Capoluogo si respira un’aria che non fa bene, avvelenata dalle micidiali polveri sottili, le Pm2.5 su tutte (quelle che penetrano per inalazione nell’organismo e non ne escono causando danni enormi, malattie respiratorie ed oncologiche su tutte). Lo dimostrano due fattori molto negativi: la città registra uno dei dati più alti del Lazio come numero di soggetti in età infantile affetti da asma bronchiale e un fortissimo aumento delle allergie di tutti i tipi”.
Lo ha confermato anche il sindaco Mastrangeli, nella sua doppia veste di amministratore comunale e di farmacista: “Siamo primi nel Lazio per vendita di farmaci cortisonici inalatori, a dimostrazione – ha evidenziato – di quanto siano diffuse e in aumento le allergie”.
Mastrangeli ha poi svelato qual è il primo atto che compie la mattina al risveglio: “Controllo – ha detto – la APP che mi consente di verificare i livelli di polveri sottili presenti nell’aria secondo i dati rilevati dalle due centraline dell’Arpa Lazio posizionate in città. In merito – ha anticipato il Primo cittadino – a breve sarà disponibile un’APP che consentirà a tutta la popolazione di monitorare la qualità dell’aria in tempo reale e, di conseguenza, di adottare comportamenti appropriati, compreso l’eventuale uso di mascherine nei casi di forte innalzamento delle Pm2.5. La stessa APP darà la possibilità a noi amministratori di adottare, sempre sulla base della situazione reale registrata dalle centraline, provvedimenti appropriati per ridurne rapidamente la quantità.
Da parte nostra – ha concluso Mastrangeli – abbiamo come obiettivo primario proprio il miglioramento della qualità dell’aria che si respira in città e il progetto che stiamo presentando va in questa direzione, come i tanti altri che nei prossimi anni metteremo in campo. Non escluse le modifiche della mobilità cittadina, con correzioni che di volta in volta apportiamo con l’unico scopo di abbattere le polveri sottili”.
Davvero interessante e futuristico, infine, il murales “acchiappasmog” che verrà realizzato dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti e da quelli del Liceo Artistico “Bragaglia” di Frosinone: saranno utilizzate vernici speciali in grado di catturare l’88% dello smog nella zona dove sarà posizionato (l’equivalente delle emissioni nocive di 25 auto, è stato precisato da un docente, ndr).
“Di fronte ad un quadro simile – ha dal canto suo concluso la dottoressa Petricca – non dobbiamo essere colti da un sentimento di tristezza ma, piuttosto, dobbiamo essere spronati alla ribellione perché il principio base è che dobbiamo essere liberi di respirare aria pulita. Ribellarsi, quindi, con una rivoluzione che deve partire dalla base, dai cittadini, dalle scuole, dai bambini: tutti uniti in un unico sforzo teso a migliorare l’ambiente in cui viviamo e, specularmente, la qualità della nostra vita. Anche perché, a differenza della bonifica del suolo che richiede decine di anni, il miglioramento dell’aria può essere concretizzato in un paio di anni con progetti mirati ed efficaci.
I PUNTI CARDINE DEL PROGETTO
Fulcro del progetto sono le scuole, alle quali è affidato un ruolo “chiave” nella formazione e sensibilizzazione dei giovani per quanto riguarda il rapporto tra ambiente e salute, favorendo comportamenti virtuosi e trasformando gli studenti in “cittadini attivi”. Cinque i principali obiettivi individuati: 1. sensibilizzare e formare i giovani sui temi ambientali, sulle problematiche dell’inquinamento atmosferico e della qualità dell’aria nonché sulle modalità di monitoraggio; 2. Informare i cittadini sull’operato dei soggetti preposti alla tutela dell’ambiente e sulle strategie in atto per ridurre l’inquinamento atmosferico; 3. Fornire informazioni su dove e come trovare i dati sulla qualità dell’aria nella propria città; 4. Stimolare nei cittadini la consapevolezza di poter avere un ruolo attivo nella salvaguardia dell’ambiente; 5. Creare un confronto diretto tra cittadini e istituzioni.
A tal fine, al centro del progetto ci saranno un Concorso di idee per gli studenti e, in coincidenza con la premiazione, il “BikeDay”. Inoltre, sono previsti cinque incontri nelle scuole (l’11, 16, 18, 20 e 23 ottobre) condotti da esperti esterni in sinergia con gli insegnanti curricolari (tra i relatori figurano funzionari dell’Arpa Lazio e i dottori Teresa Petricca e Giovanbattista Martino, entrambi referenti dell’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente); quindi, distribuzione capillare di materiale informativo e, come anticipato, la creazione di un APP per il monitoraggio dell’aria; il murales contro lo smog anch’esso già citato prima e il concorso di idee per studenti con annesso BikeDay finale.