Di solito uno scivolone casalingo è un gancio al mento, una frustata. Stavolta però il Frosinone ha tanti motivi per considerare che la sconfitta di misura patita allo Stirpe con il Sassuolo non sia così terribile. Anzitutto il valore dell’avversario, che è l’undici in vetta al campionato e che con ogni probabilità chiuderà le proprie fatiche lasciandosi alle spalle il resto della compagnia: lo dicono blasone, organico, bacino d’utenza e convinzione. Il Sassuolo in B è di passaggio, pronto a riappropriarsi del suo campionato, che è la massima serie.
A Frosinone però ha vinto in modo tutt’altro che agevole, e tutto sommato un pareggio avrebbe rispecchiato meglio quel che si è visto in campo nei 90 minuti di gioco.
Il merito è tutto del Frosinone che, sia pure condizionato una volta di più da infortuni e indisponibilità contingenti, ha saputo interpretare la gara in modo eccellente.
Quando Jeremy Oyono ha portato in vantaggio i giallazzurri, il punteggio sembrava la fedele espressione del rapporto di forze evidenziato dalla contesa. La corazzata faticava non poco a scrollarsi di dosso quell’avversaria tenace e per nulla timorosa del blasone neroverde. Attenta, coriacea, volitiva, la formazione di Leandro Greco ha condotto le danze in modo autorevole e sorprendente. In particolare sulle fasce è riuscita a creare non pochi imbarazzi alla compagine emiliana, che spesso se l’è cavata con un pizzico di buona sorte.
Dopo il pari di Mulattieri, ad onor del vero a inizio ripresa il Sassuolo ha spinto, ma senza creare particolari pericoli alla porta ciociara, se non in occasione del fortunoso gol del vantaggio e in una ripartenza di poco successiva. Un po’ poco per legittimare il successo, ma il calcio è così.
Il Frosinone ha provato a ritrovare la parità con Kvernadze, sul cui tiro è stato molto bravo Moldovan, e con Cichero, il cui colpo di testa ha mandato la sfera a sfiorare la traversa.
Andando ad analizzare la prestazione dei giovani giallazzurri, un po’ tutti hanno meritato la sufficienza, e in specie il goleador di giornata Jeremy Oyono ed il centrocampista Begic si sono messi in luce per la buona prova offerta. Cresce anche Ambrosino, che finalmente sta mostrando anche in giallazzurro quelle doti che con la maglia della Nazionale aveva già saputo evidenziare in modo proficuo.
Il pacchetto arretrato resta una garanzia, a dispetto dei due gol incassati. Il giovane Bracaglia sta compiendo passi da gigante, Monterisi e Biraschi sono ormai delle certezze e capitan Marchizza difende e attacca con analoga incisività. Si ha quindi la sensazione che il peggio sia passato e che contro avversarie che non si chiamino Sassuolo possano arrivare presto altre soddisfazioni. A gennaio, poi, si dovrà magari compiere qualche intervento mirato sul mercato di riparazione per non correre rischi di ricadute. Tutto sommato match che allunga la serie di prestazioni positive, e grande fiducia in vista della trasferta di Mantova.