Inseguito, sognato, invocato, è finalmente arrivato. Ed è valso tre punti. Il primo penalty della stagione è stato concesso al 78′ di Frosinone-Benevento da Baroni. Sul dischetto è andato Borrelli, che di gol segnati nel finale ha una certa esperienza. E come la zuccata vincente contro il Bari, anche la trasformazione della massima punizione contro il Benevento ha scritto l’1-0 finale. La fuga dei canarini ha così assunto proporzioni clamorose, nella giornata in cui la Reggina è stata sconfitta a Bolzano ed il Genoa non è andato oltre lo 0-0 casalingo con il Pisa. Sono ora nove i punti di margine sulla terza e anche se non ci si discosta dal saggio procedere di gara in gara, l’acquolina in bocca assume i connotati dell’inevitabilità.
FROSINONE E LA DOTE ESSENZIALE DELLA PAZIENZA
Il Frosinone ha un serbatoio infinito e variegato di risorse. Attinge ora all’una ora all’altra delle sue virtù, e stavolta, dopo il frenetico ma infruttuoso arrembare dei primi venti minuti, ha scelto di privilegiare la pazienza. Nessuna frenesia, ma un provarci costante e ragionato. A gara in corso Grosso ha inserito Garritano e Baez, poi Borrelli, per cercare di disorientare il pacchetto arretrato delle “streghe”, privato in extremis di Glik, ma coriaceo e persino granitico dinanzi alle reiterate iniziative dei giallazzurri ciociari. A Caso, guizzante e imprendibile nella prima mezz’ora, è mancato il lampo finale; a Moro, imbeccato in piena area in avvio di match, la freddezza e un pizzico di precisione. Niente paura, però, perché anche nel giorno della rinuncia a Mulattieri, un Frosinone senza Boloca e Kone ha saputo comunque trovare una fluidità di manovra e una caparbietà nel cercare il gol di platino.
UN MANI DI FOULON PROPIZIA IL RIGORE DECISIVO
La squadra ciociara ha due punte pesanti, Moro e Borrelli, e a supporto ci sono Baez e Garritano, entrati pimpanti e volitivi. Sull’ennesimo attacco ciociaro Foulon, per colpa o per destino, intercetta la sfera col braccio e finalmente gli 11mila dello Stirpe vedono un arbitro indicare il dischetto. E adesso chi lo tira? Ci domandiamo tutti, visto che nessuno conosce le gerarchie dei rigoristi ciociari. Va Borrelli, che è sul terreno di gioco da pochi minuti, ma non ha paura di sfidare Paleari. Conclusione forte e centrale, gol! Il portiere beffato prova a prendersi la più singolare delle rivincite andando a cercar gloria dalle parti del collega Turati proprio al 95’.
Anticipa tutti e calcia da attaccante consumato, ma l’estremo difensore giallazzurro non si fa sorprendere. Il primato che inebria, inorgoglisce e fa sognare da oggi ha una ragione di più. Cori, sorrisi e abbracci: lo Stirpe è un ribollire d’emozioni e persino le ombre della sera sembrano vestite di gioia. Fabio Grosso sorride, in tribuna i tifosi mostrano compiaciuti la classifica al vicino di posto, un bimbo veste di un grido la sua intonsa felicità. Lampi giallazzurri nel cielo della B.