Il 2023 è iniziato con due belle vittorie. Subito 6 punti per il Frosinone delle meraviglie, capace di battere il Modena allo Stirpe e di replicare sul campo del Brescia di Clotet. La compagine giallazzurra riesce con disinvoltura a fare a meno di alcuni suoi punti di forza, senza snaturare il proprio modo d’interpretare i match.
Ora ai box c’è addirittura Boloca, il giovane centrocampista che si è guadagnato le attenzioni di tanti club della massima serie in virtù di qualità cristalline e di una straordinaria continuità di rendimento. Fabio Grosso non si è spaventato ed ha trovato un assetto plausibile persino in assenza contestuale di Mazzitelli. L’avviso ai naviganti è palese: l’organico giallazzurro garantisce sempre e comunque soluzioni, e poi il tecnico non è rigido nelle sue concezioni tattiche.
FROSINONE, LA DUTTILITÀ È L’ARMA IN PIÙ DEL FROSINONE
Il 4-3-2-1, il 4-2-3-1, il 3-5-2 sono tutti moduli utilizzabili, valutando gli uomini a disposizione e le caratteristiche dell’avversario di turno. Ora, finalmente, è tornato in gruppo Kone, che fu grande protagonista della prima parte di stagione, prima di fermarsi per un malanno rivelatosi infido e fastidioso ben oltre le diagnosi iniziali. Difficile vederlo in campo dal fischio d’avvio, ma estremamente probabile un suo impiego a gara in corso. È tornato anche capitan Lucioni, alla cui assenza hanno posto rimedio le eccellenti risposte delle alternative. Il Frosinone e Grosso hanno scoperto quanto sia bravo Kalaj, che ora pone la propria candidatura a una maglia da titolare, avendo superato Szyminski e quantomeno appaiato Ravanelli nelle gerarchie del tecnico romano.
TANTE SOLUZIONI ANCHE PER IL PACCHETTO AVANZATO
Davanti, c’è un Insigne tirato a lucido e feroce nell’impegno profuso. Sembra diventato lui il punto di riferimento di un pacchetto avanzato che pure ha mostrato un Mulattieri alla Paolo Rossi 78: uomo ovunque, rapido, intelligente, dedito alla manovra ma non per questo meno rapace quando c’è da chiudere lo schema.
Ora il ragazzo scuola Inter è tornato parzialmente in gruppo, dopo aver saltato la trasferta di Brescia. Grosso però non si preoccupa oltre il lecito, perché in Lombardia è tornato al gol Moro, il titolare della parte iniziale del girone di andata. L’ex Catania ha caratteristiche molto differenti da quelle di Mulattieri, ma se ritrova la fiducia un po’ smarrita lungo il percorso può rivelarsi un’arma letale in mano alla capolista.
Domenica allo Stirpe arriverà un Benevento in crisi di risultati e certamente deluso nelle proprie aspettative.
Cannavaro sta lavorando per dare alla squadra una sua fisionomia, che la ponga al riparo da cali di tensione e fatali inciampi, ma anche la sorte non sembra benevola con le streghe, visto il modo beffardo in cui le ha negato il pari contro il blasonato Genoa. L’ex Puscas si è vestito da giustiziere della notte, pardon del pomeriggio, ed ha aggravato una situazione di classifica piuttosto complessa e senza dubbio inattesa.
Tradizionalmente il Benevento è avversario scomodo per i ciociari, ma l’ultimo precedente allo Stirpe è stato favorevole ai giallazzurri, vittoriosi per 2/0. All’andata invece il Benevento, allora allenato da Caserta, s’impose 2/1, in una gara ricca di gol annullati e di decisioni controverse. Sul fronte delle trattative nulla di ufficiale, né in entrata né in uscita. Piace Johnsen, attaccante del Venezia, possibile che parta Ciervo, da un po’ escluso anche dal lotto dei subentranti. L’arrivo di Baez, coinciso col suo gol, è un’ulteriore conferma di come il Frosinone ponderi le scelte. È nelle condizioni di farlo, senza assilli e frenesie.
