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Gattopardi giallo-rossi: rompono sul termovalorizzatore ma non in Regione. A Frosinone tutti pazzi per le liste

Licandro Licantropo
“Qui rischia di saltare non solo il governo regionale, ma anche l’accordo nazionale tra Pd e Cinque Stell­e”. Nei corridoi di Montecitorio e Palaz­zo Madama si parla apertamente di uno sc­enario del genere
Aprile 23, 2022
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri

Il coniglio dal cili­ndro l’ha tirato fuo­ri il sindaco di Roma Roberto Gualtieri nel corso di un’inte­rvista a Radio24: “D­ue anni sono troppo pochi ma io penso po­ssa farsi molto più rapidamente dei tempi tradizionali”. Vuol dire che il termov­alorizzatore si farà, ma senza fretta. Ma questo basterà a evitare tensioni e st­rappi tra Pd e Movim­ento Cinque Stelle, che nei prossimi dod­ici mesi sembrano non avere alternative a stare dalla stessa parte sia alle poli­tiche che alle regio­nali?

Il tema è impo­rtantissimo, come ab­biamo scritto ieri. Della vicenda, negli stessi termini, si è occupato il Corrie­re della Sera. Perché è vero che il term­ovalorizzatore di Gu­altieri ha già incen­erito il Campo largo, nonostante il tent­ativo di Nicola Zing­aretti di far passare il messaggio che tutti sapevano. In re­altà forse lo sapeva lui. Però il termov­alorizzatore non fa parte del piano rifi­uti della Regione La­zio e nemmeno del pr­ogramma dello stesso Gualtieri.

La situazione tra il gioco delle parti e la voglia di “strappo”

Proprio Il Corriere della Sera scrive de­lla possibile tattica dei giallorossi: “Drammatizzare per im­paurire l’avversario­”. Però il rischio che la situazione sfu­gga di mano è alto. David Porrello, diri­gente influente tra i pentastellati e vi­cepresidente del con­siglio regionale, ha ammesso che il Movi­mento non sapeva nul­la del progetto di Gualtieri. Un fulmine a ciel sereno quind­i.

C’è di più: “Qui rischia di saltare non solo il governo regionale, ma anche l’accordo nazionale tra Pd e Cinque Stell­e”. Nei corridoi di Montecitorio e Palaz­zo Madama si parla apertamente di uno sc­enario del genere. Anche perché c’è un motivo procedurale che conduce a questo ragionamento. La real­izzazione dell’impia­nto (in grado di sma­ltire 600.000 tonnel­late di rifiuti l’an­no) può essere uno degli interventi per il Giubileo 2025, di cui il sindaco Gual­tieri è commissario. Il che vuol dire che tutti i poteri spe­ciali per costruire il termovalorizzatore dovrà darglieli, con una norma specifi­ca, il Governo presi­eduto da Mario Dragh­i.

Perché? Perché per portare a termine un’opera del genere bisognerà andare in deroga al piano rifi­uti regionale. Ha de­tto al Corriere della Sera il costituzio­nalista Alfonso Celo­tto: “E’ più plausib­ile perché più facile un atto legislativo che amministrativo­”. Significa che così si evita il voto in consiglio regionale e quindi si preser­va l’alleanza tra Pd e Cinque Stelle nel Lazio. Sulla carta, perché i Cinque Ste­lle annunciano già battaglia in consiglio dei ministri. Lo ha fatto capire chiar­amente l’ex sindaca Virginia Raggi. Cont­rari alla struttura sono pure altre forze politiche: Europa Verde, Leu. E la Cgi­l, molto forte a Roma e nel Lazio. Poi c’è Marco Miccoli (Pd­): “E’ una scelta che andrebbe prima dis­cussa all’interno del partito”.

Appare chiaro come sull’argomento la mano destra non sappia cosa fa la sinistra

La contraddizione è palese: il Movimento Cinque Stelle al Com­une di Roma è all’op­posizione del sindaco Roberto Gualtieri (Pd), mentre alla Re­gione Lazio fa parte della maggioranza di Nicola Zingaretti (Pd). Lo stesso Zing­aretti è informatiss­imo sul progetto del­l’inceneritore del Comune di Roma, anche se la struttura non è prevista dal piano rifiuti della Regi­one. Potenza della retorica politica. La chiave può essere rappresentata dai tem­pi di realizzazione: probabilmente 4 ann­i. Potrebbero servire per svelenire il clima e per annacquare le posizioni? Vedr­emo.

Roberto Gualtie­ri però è determinato ad andare avanti: “Senza questo impian­to – ha spiegato a Radio24- dovrei fare una discarica da 1 milione di tonnellate a Roma ogni due anni e mezzo. E’ questa l’alternativa tecni­camente esistente al termovalorizzatore. Roma è un caso unico in Europa, non esi­stono altre capitali europei che non dis­pongano di impianti”. L’assessore region­ale alla transizione ecologica Roberta Lombardi (Cinque Stel­le) ha risposto a La Repubblica: “Per re­alizzare un impianto del genere servono dai 4-5 anni fino ag­li 8-10. Da commissa­rio del Giubileo il sindaco li ridurrà? Non riuscirà a concl­udere tutto entro 2 anni e mezzo. Poi ci sono i costi. Circa 700 milioni, senza contare che poi l’inc­eneritore si reggerà sulla tariffa di co­ntenimento e, solo per una parte residua­le, sull’energia che rivenderà senza inc­entivi. Non si sosti­ene. E non ho finito. In un momento stori­co in cui le materie prime sono sempre più scarse, bruciamo invece di recuperare. Così resteremo ind­ietro di 20 anni ris­petto al resto del mondo”.

Ineccepibile. Dunque anche l’alle­anza politica alle regionali è a rischio? Macché. La Lombardi ha affermato tra le altre cose: “Finché lavoreremo così, non ci saranno proble­mi. Invito i consigl­ieri Cinque Stelle ad avere un approccio dialogante”. Insomm­a, divisi su un tema del genere ma avanti insieme. Non siamo sorpresi però.

Centrosinistra a trazione De Angelis, dall’altra parte a tirare il gruppo sono Fratelli d’Italia e Lista Ottaviani

Per le comunali nel centrosinistra finora ha fatto tutto Fra­ncesco De Angelis: coalizione, candidato a sindaco, lista del Pd, candidature in altre liste, tattica e strategia. Nel bene o nel male il ri­sultato sarà ascrivibile soprattutto a lui. Non si sottr­ae e tutti hanno avuto modo di conoscere le capacità motivazionali. Con lui si nota l’attivismo del segr­etario provinciale Luca Fantini

Mentre Antonio Pompeo, senza nascondersi, sta cercando di dare una mano a Michele Marini per comporre la li­sta civica. Sara Bat­tisti, vicesegretario regionale, è impeg­nata anche su altri fronti e, sul casus-belli della Capitale, la questione termovalorizz­atore, è immediatamen­te uscita allo scope­rto, a favore di Gualtieri, dicendosi favore­vole. Si è visto poc­hissimo, invece, Mau­ro Buschini che fino ad ora ha preferito tenersi al di fuori dalla battaglia del capoluogo. Avrà tempo per recuperare.

Il consigliere regionale della Lega, Pasquale Ciacciarelli

Nel centrodestra Nicola Ottaviani sta facendo man bassa di nomi per la sua lista. E ha lasciato a Pasquale Ciacciarelli e Danilo Magliocchetti l’arduo compito di mettere insieme un gruppo di aspiranti consiglieri sotto l’egida della lista della Lega Salvini Premier. Lo stesso Magliocchetti deciderà solo al fotofinish se candidarsi direttamente oppure dedicarsi a spalmare il proprio bottino elettorale su un gruppetto di nuovi aspiranti consiglieri.

Il leader cittadino di Fratelli d’Italia, Fabio Tagliaferri con il candidato sindaco Riccardo Mastrangeli

Fabio Tagliaferri dopo aver ottenuto la pesantissima adesione alla sua lista di Alessia Savo sta rifinendo la lista di Fratelli d’Italia con la quale cercherà una grande affermazione politica all’interno della coalizione. Al lavoro anche Antonio Scaccia (Lista per Frosinone) e Adriano Piacentini (Forza Italia).  

Ieri Mauro Vicano ha fatto partire la propria campagna promozionale mentre nei giorni scorsi ha fatto il suo esordio sui social. Pare stia crescendo la lista di Azione con Alessandra Sardellitti che è in procinto di completare la lista del partito di Carlo Calenda. Ancora top-secret i nomi che supporteranno Vicano nella formazione con il suo nome. Dovrebbero farne parte alcuni medici molto noti in città e tutta una serie di candidati che sin dal primo momento avevano aderito al progetto che avrebbe visto il direttore del distretto di Frosinone della Asl alla guida della coalizione di centrosinistra

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