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Gioco d’azzardo, numeri da record per la Ciociaria. Ogni residente spende un tesoro

Redazione
In Italia ci sono più slot machines che letti negli ospedali. Quattrocentomila sono le macchinette mangiasoldi, 280mila sono le brande per gli ammalati.
Marzo 11, 2022

In Italia ci sono più slot machines che letti negli ospedali. Quattrocentomila sono le macchinette mangiasoldi, 280mila sono le brande per gli ammalati.
E mentre lo Stato con la mano destra tagli i fondi alla sanità, con la sinistra insaccoccia 9 miliardi l’anno lucrando sulle speranze dei nostri compatrioti. A dirlo sono i dati messi nero su bianco da un recente rapporto del Cnca. E in Ciociaria com’è che siamo messi? Quanto si sfida la sorte magari senza più necessariamente passare dalla eviscerazione di capre e rospi?

Per scoprirlo sarà necessario condividere un breve viaggio che, come direbbe il Morpheus di Matrix, ci darà conto di “quanto è profonda la tana del Bianconiglio”
Primo aspetto (non particolarmente confortante): secondo i dati diffusi di recente dal gruppo editoriale Gedi in uno studio dall’asettico titolo, LíItalia delle slot, in provincia di Frosinone la media di quanti cercano di ingraziarsi i favori della Dea Opi (la divinità che nella Roma antica distribuiva più o meno equamente i colpi di deretano) è più alta che in tutto il resto d’Italia.
In Italia le slot inghiottono ogni anno 444euro a persona, il tutto a fronte di un reddito medio pari a 17100 euro.

Ebbene, da queste parti l’asticella s’alza e non di poco. Per esempio: a Frosinone (46.120 abitanti con un reddito pro capite pari a 20.045) si spendono nelle slot in media 1776 euro a capoccia. Se ne deduce che il valore delle giocate è quattro volte più alto di quanto si guadagna in un anno: l’8,88%.
Gli apparecchi in città sono 742, 16 ogni 1000 abitanti, di cui 576 New Slot e 176 Videolottery. Per la cronaca: Le Videolottery (o VLT) accettano anche banconote, sono presenti in locali dedicati e consentono giocate e vincite più alte mentre le App, chiamate anche New Slot, accettano solo monete e sono presenti anche in bar e tabaccherie. Quanto è virtuoso il nostro capoluogo? Calcolando l’indice su una scala da 1 a 5. (più è alto e più il comune è virtuoso e quindi con una bassa diffusione di slot e con poche giocate) Frosinone è a 1.

E a Sora, Anagni ed Alatri, città con reddito medio simile a quello del capoluogo, come va? Va così. A Sora si infilano nelle slot 993 euro a persona: fanno 14 ogni mille abitanti. Ad Alatri 652, ad Anagni 821. Lasciano perplessi anche i numeri che arrivano da piccoli centri come Atina, Filettino e San Giorgio a Liri. A San Giorgio a Liri, a fronte di un reddito da 15269 euro annui, la spesa in scommesse è pari a 3668 euro pro capite. Quasi dieci volte la media nazionale. Ad Atina, reddito medio fissato a 14000 euro, si sfida la dea bendata sborsando 2462 euro a testa. Nell’uno e nell’altro paese ci sono circa 16 macchinette ogni 1000 abitanti.
Vediamo Cassino. A fronte di un reddito di 18443 euro l’anno, se ne spendono 1276 a testa. In città funzionano a pieno regime 440 apparecchi, dodici ogni mille abitanti.
Ma il dato che fa saltare sulla sedia è quello relativo alla minuscola Filettino: 500 abitanti circa, reddito da poco più di 14000 euro. Qui, dove ci sono più di 23 slot per ogni mille abitanti, si spendono in media 1085 euro a persona l’anno in gioco d’azzardo.

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