Acea verso un cambio al vertice. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri avrebbe già in mente un nome di alto profilo per l’incarico lasciato da Castelli, che possa affrontare le prossime sfide che aspettano la multiutility.
GUALTIERI, TERMOVALORIZZATORE: UN TASSELLO FONDAMENTALE
Prima tra tutte quella del termovalorizzatore di Roma, uno dei tasselli più importanti dell’amministrazione della città a medio-lungo termine che Gualtieri, nella sua veste di commissario, ha deciso di realizzare nell’area di Santa Palomba, all’estrema periferia di Roma.
Potrebbe esserci proprio la questione dell’impianto per lo smaltimento dei rifiuti, Acea sarebbe in corsa per realizzarlo, alla base della decisione di Castelli, “assai ponderata e assunta non senza dispiacere”, come scriveva nella sua lettera di dimissioni, di lasciare l’incarico. Una “decisione di natura strettamente personale” spiegava, la cui maturazione ha preso avvio negli ultimi giorni dell’anno appena conclusosi e che si è via via consolidata nel contesto dei nuovi assetti di governance indicati dal socio di controllo.
“L’accelerazione verso nuovi progetti strategici dell’azienda”, un altro passaggio rilevante della lettera, “mi ha portato a ritenere giunto il momento di lasciare spazio a nuove figure volte a proseguire, nell’ambito di tali nuovi assetti, i compiti attribuiti al presidente di Acea”.
Castelli è presidente dal 21 giugno 2018, piena era Virginia Raggi e Movimento Cinque Stelle. Forse l’avvicinarsi delle scadenze per la presentazione delle manifestazioni di interesse sul termovalorizzatore e magari il sospetto di non essere rinnovata a breve nella sua carica possono essere state parte delle riflessioni che l’hanno portata a lasciare la guida della maxi-azienda romana, dicendosi comunque “fiera dei risultati raggiunti dall’organo amministrativo e da tutti i dipendenti di Acea negli ultimi anni, in un contesto oggettivamente pieno di difficoltà”.
CONSIGLIERI E USB SUL CASO PALERMO
L’azienda, intanto, è da qualche giorno al centro di una polemica legata alle accuse di presunti comportamenti sessisti e discriminatori nei confronti di alcune hostess di una società esterna da parte dell’amministratore delegato Fabrizio Palermo. Solo la scorsa settimana, però, pur dando mandato all’Ethic Officer di avviare un’indagine interna, il consiglio di amministrazione, presieduto dalla stessa Castelli, aveva rinnovato la fiducia al manager.
Dai consiglieri capitolini però continuano ad arrivare richieste di chiarezza: “A noi ancora non è arrivata la documentazione richiesta ad Acea la scorsa settimana – afferma la presidente della commissione Pari opportunità Michela Cicculli – Siamo quindi attesa di una risposta. La vicenda per noi rimane aperta perché le dimissioni di Castelli non possono rappresentare la chiusura della vicenda”.
Anche il sindacato Usb non è soddisfatto della gestione del caso da parte di Acea: “L’azienda – sostiene la coordinatrice nazionale Lavoro privato Fabiola Bravi – ha avuto fretta a schierarsi con Palermo, ma non ha permesso di ricostruire, con adeguata oculatezza, la vicenda della denuncia delle lavoratrici. Se i fatti fossero accertati vorremmo anche una presa di posizione del Campidoglio e del sindaco”.