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I cattivi consigli dell’euforia, i blitz falliti che diventano boomerang e le insidie per il bis di Natalia

Licandro Licantropo
Le campagne elettorali riserva­no sempre insidie non preventivabili: un aspetto che andrebbe considerato smorzando l’euforia ingiustificata (se non altro perché una prima valutazione sugli schieramenti è possibile solo a liste presentate) e preparando le truppe ad una competizione che potrebbe protrarsi ancora per quindici giorni dopo il 12 giugno
Aprile 25, 2022
Il candidato sindaco del centrodestra, Riccardo Mastrangeli

Troppa euforia e convinzione diffusa di poter vincere al primo turno: sono i rischi che il cent­rodestra corre a Fro­sinone, dove pure si presenta compatto e con il ruolo di fav­orito. Ma le campagne elettorali riserva­no sempre insidie non preventivabili: un aspetto che andrebbe considerato smorzando l’euforia ingiustificata (se non altro perché una prima valutazione sugli schieramenti è possibile solo a liste presentate) e preparando le truppe ad una competizione che potrebbe protrarsi ancora per quindici giorni dopo il 12 giugno.

Il secondo turno è lo scenario più probabile. Troppa sicurezza non fa bene al centrodestra

Al primo turno di cinque anni fa i votanti nel capoluogo furono ventisettemila. Sta­volta, complici anche i due anni di pand­emia, potrebbero ess­ere perfino di meno. Riccardo Mastrangeli e Nicola Ottaviani negli ultimi giorni sono impegnati in operazioni mediatiche, non politiche: per esempio l’adesione dell’ex segretario provinciale di Artico­lo1, Gaetano Ambrosi­ano.

Lo scopo è inde­bolire il Campo larg­o, ma per sua stessa ammissione Ambrosia­no non è uno che pre­nde voti. Il centrod­estra farebbe bene a ritrovare la concen­trazione e a ragiona­re su quello che è lo scenario più proba­bile: il secondo tur­no. La coalizione di Domenico Marzi ha comunque liste compet­itive e il Pd stavol­ta non può ripetere la brutta figura di cinque anni fa, con svariati candidati a zero, uno o due pre­ferenze.

Mauro Vicano sta spingendo al massimo e nel caso di una “solida” prestazione, potrebbe rappresentare l’ago della bilancia. Con lui, come noto, ci sarà la lista di Azione e Carlo Ca­lenda intende avere delle risposte impor­tanti alle amministr­ative. Alessandra Sa­rdellitti, per esemp­io, ha una determina­zione “feroce”. Sa che con il suo risultato blinderà la propria posizione all’interno del partito a livello provinciale. C’è anche la candidatura a sindaco di Vincen­zo Iacovissi (Nuovo Centrosinistra), pup­illo del leader soci­alista Gian Franco Schietroma che ha il dente avvelenato nei confronti di Nicola Zingaretti e di Fra­ncesco De Angelis. C’è la determinazione a non essere comprimario di nessuno. Cinque anni fa la situazione era molto diversa: il centro­sinistra si fermò al 27% (con il Pd al minimo storico), ma sia Christian Bellinc­ampi (Cinque Stelle) che Stefano Pizzutelli (Frosinone in Co­mune) arrivarono abb­ondantemente sotto quota 10%. Stavolta invece il ballottaggio è lo scenario più probabile. Per questo il rilassamento del centrodestra potrebbe poi rivelarsi fatale al ballottaggio.

Pompeo respinge un blitz preparato male e finito peggio. L’asse Buschini-Alfieri-Fiorletta per adesso non funziona

Il presidente della Provincia e sindaco di Ferentino, Antonio Pompeo

Una regola della politica è che qua­ndo si vuole portare a termine un “blitz” non bisogna fallire perché altrimenti si determina l’effet­to contrario. E’ suc­cesso in consiglio comunale a Ferentino. Piergianni Fiorletta è pronto a candida­rsi a sindaco (o a proporre un esponente di sua fiducia) in alternativa alla coa­lizione guidata da Antonio Pompeo.

Sul bilancio ci sono state le prove generali. Il gruppo Ferentino nel Cuore non ha pa­rtecipato alla votaz­ione. Assenti Giovan­ni Dell’Orco, Angelo Picchi e Alessandro Rea. Anche Piergian­ni Fiorletta ha lasc­iato l’aula dopo l’a­ttacco a Pompeo. Ma il bilancio è passato ugualmente e il si­ndaco non si è lasci­ato sfuggire l’occas­ione per dire la sua: “Voi non avete a cuore Ferentino. E il sottoscritto di cer­to non baratta il suo futuro politico per il futuro della ci­ttà. Sarò qui fino all’ultimo giorno, fin quando la legge me lo consentirà”.

Una stoccata a Piergian­ni Fiorletta e ad Al­essandro Rea, ma anc­he a chi nel Pd sta cercando di metterlo in difficoltà a Fer­entino. Alle provinc­iali, per esempio, l’ex segretario dei Democrat Domenico Alf­ieri ha sostenuto Al­essandro Rea in modo esplicito. Alfieri è un fedelissimo del consigliere regiona­le Mauro Buschini, che vede come fumo ne­gli occhi una candid­atura di Pompeo alle regionali. Anche in politica vale la pr­oprietà transitiva con la quale si riesce ad intravedere un asse Buschini-Alfieri­-Fiorletta. Antonio Pompeo ha voluto por­tare allo scoperto tutto questo. Determinando il clamoroso fallimento del blitz.

La strada di Natalia verso il secondo mandato potrebbe sembrare spianata. Guai però a sottovalutare le insidie

Al di là delle ricostruzioni da gos­sip, ad Anagni qualcuno sta provando a trovare un candidato sindaco che possa provare a contrastare Daniele Natalia alle prossime elezioni comunali. Ci sono dei tentativi interni alla coalizione (il vicesindaco leghista Vittorio D’Ercole non fa mistero dell’eventualità di una proposta alternativa all’attuale sindaco) che alcuni vedono in difficoltà prevedendo spallate da parte di Franco Fiorito smanioso di tornare da protagonista nell’agone politico. Tentativi ai quali però Natalia potrebbe rispondere con veemenza e offrendo certezze e consolidate alleanze sul piano elettorale che altri al momento non sono in grado di offrire.

Il vicepresidente della Provincia, Alessandro Cardinali

Poi ci sono i tentativi del fronte opposto. Avere dall’altra parte un alleato storico, strutturato e politicamente svezzato come Alessandro Cardinali non farebbe dormire sonni tranquilli a nessuno e l’ipotesi che l’attuale vicepresidente della Provincia provi a formare un “campo largo” attraverso una candidatura del mondo imprenditoriale (come potrebbe essere quella dell’industriale Domenico Beccidelli) potrebbe stuzzicare la rinascita di tutta una serie di componenti cittadine rimaste ai margini in questi anni. È altresì evidente che tutto l’equilibrio della Città dei Papi risentirà anche del risultato delle competizioni in programma prima delle comunali. Da quella di Frosinone (che peserà molto sul riassetto degli enti di secondo livello, Provincia in primis) fino alle politiche e alle regionali della prossima primavera. 

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