“Una furbata elettorale”. Fratelli d’Italia va all’attacco di Zingaretti, dopo che la Giunta ha varato una serie di misure finanziarie ritenute solo “elettoralistiche”, camuffandole – dicono dall’opposizione – da ‘Collegato’ di bilancio.
Se per Zingaretti la misura varata dal suo esecutivo è tutta a vantaggio di imprese e famiglie con “aiuti contro il caro vita e il caro bollette” ed uno “storico trasferimento di competenze urbanistiche a Roma”, per il gruppo regionale di Fdi rappresenta solo una “inaccettabile forzatura della Giunta a fini elettorali. Il provvedimento licenziato – dicono i consiglieri di Fratelli d’Italia – non è affatto un collegato di bilancio, norma che non dovrebbe avere nessun contenuto finanziario. Si tratta invece di una legge di stabilità mascherata che contrasteremo in ogni sede istituzionale”. E sì, perché, finché non avranno il voto del Consiglio regionale, i provvedimenti annunciati da Zingaretti, di fatto, sono solo un elenco di buone intenzioni, ottimo comunque per fare propaganda. Ma poco importa.
A spiegare più dettagliatamente cosa preveda il testo, che ora va all’esame dell’Aula, è il vicepresidente della Giunta, Daniele Leodori. Si tratta di un documento che riserva “grande attenzione alle famiglie e alle politiche sociali” dice il vice e che contiene “misure di contrasto alla crisi energetica e sociale”. “Si tratta di un provvedimento importante – continua – con un forte impatto sulla vita delle persone in un momento molto delicato dal punto di vista economico e sociale per il nostro territorio e per l’intero Paese”.
Nello specifico, il documento – che si compone in tutto di 62 articoli – prevede: attribuzione e rafforzamento delle competenze in materia urbanistica a Roma Capitale; misure di sostegno alle Ater della Capitale e del Lazio (2,5milioni di euro nel 2022) per affrontare l’incremento dei costi di riscaldamento degli alloggi di edilizia residenziale pubblica; approvazione del piano regionale di incremento e risparmio delle riserve idriche per il contrasto all’emergenza climatica; sostegno a favore dei Comuni del cratere sismico e di quelli colpiti dagli eventi calamitosi dal mese di maggio a settembre di quest’anno; creazione di un reddito energetico regionale che sostenga le spese del consumo elettrico dei nuclei familiari meno abbienti (7milioni di euro nei prossimi 2 anni); misure per agevolare l’acquisto di apparecchiature elettriche e elettroniche per la produzione dell’acqua sanitaria e a uso riscaldamento (2,2 milioni nel triennio) in coerenza con il Piano Energetico Regionale; sostegno alle persone in condizione di fragilità economica e lavorativa, anche attraverso un protocollo d’intesa con la Caritas di Roma e con altri Enti territoriali; attenzione sia alle politiche delle persone con disabilità attraverso la disciplina della figura del Cargiver familiare; contrasto della discriminazione delle donne con disabilità; misure che prevedono la promozione e valorizzazione delle Rete dei Cammini del Lazio, oltre a specifici contributi per la realizzazione di iniziative sportive anche di rilevanza internazionale (dalla Ryder Cup 2023 ai Campionati di Atletica 2024)”.
Tutte iniziative che per l’opposizione, però, servono solo a ingraziarsi gli elettori in vista della campagna elettorale regionale. “Zingaretti, anziché dimettersi da presidente della Regione Lazio come prevede la legge, si inventa, a pochi giorni dalla sua proclamazione a deputato, un collegato al bilancio di 62 articoli che non è nient’altro che un atto per elargire mance e prebende in vista della campagna elettorale” accusa apertamente Laura Corrotti, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e membro commissione bilancio. “Di giorno fanno finta di litigare con grillini e terzo polo e di notte si spartiscono le ultime fette di torta – prosegue -. Peccato che il tempo sia scaduto. Questa legge arriva fuori tempo massimo e non è altro che il tentativo di mantenere in vita questa legislatura con artifici ignobili. Zingaretti sa benissimo che il consiglio regionale sciolto non potrebbe approvare nulla, rimanendo in carica solo per gli affari correnti e quindi sta cercando di prendere tempo perché non vuole dimettersi” rivela l’esponente Fdi.
Anche gli altri consiglieri del partito di Giorgia Meloni danno addosso all’esecutivo e al governatore: “Dopo aver mal governato per dieci anni, sperperando o non utilizzando bene il denaro delle casse regionali e non facendo nulla per ridurre la pressione fiscale, ora che ha scelto di sfuggire anzitempo alle sue responsabilità amministrative candidandosi al Parlamento, -scrivono in una nota – il presidente del Lazio dovrebbe avere la decenza di smetterla di usare la sua posizione di potere per elargire contentini e prebende nel tentativo di frenare il tracollo del Pd. Si dimetta e lasci decidere i cittadini, senza tentare ulteriormente di condizionare il voto”.