“Mancanza di infrastrutture adeguate, assenza di una politica che sappia unire e valorizzare le ‘ricchezze’ delle diverse zone e trasformarle in sviluppo, turismo in costante calo. E poi, ancora: il ‘Tracciolino” (arteria di straordinaria importanza per la Valcomino e la Valle del Liri) dimenticato e anzi abbandonato, la galleria sulla superstrada Sora-Cassino ancora chiusa senza che si riesca a vedere una soluzione a breve scadenza e per finire, ma potremmo purtroppo proseguire, esclusione dalle Zes (Zone Economiche Speciali), con il piccolo ‘contentino’ di un possibile inserimento nelle Zls (Zone Logistiche Semplificate) che ben poco riuscirebbero a risolvere”.
E’ un quadro impietoso, ma purtroppo molto realistico, quello dipinto da Mario Borza, consigliere comunale a Casalvieri ma da sempre attento ai problemi di tutta la Valcomino e dell’area a sud della provincia di Frosinone.
“Siamo stati dimenticati da decenni di politica che non ha saputo, o voluto, investire adeguatamente in questa parte della provincia, con la conseguenza che oggi scontiamo un gap a dir poco preoccupante che con il passare del tempo risulta sempre più difficile colmare. L’elenco fatto, ahimè parziale, è il risultato di una miopia politica che si protrae da tanti, troppi anni, senza che si intraveda una reale inversione di tendenza che faccia sperare in una ripresa e rilancio del sud provincia, della Valcomino, della Valle del Liri”.
Qui – ha stigmatizzato Borza – servono investimenti massicci e soprattutto mirati, non i soliti contributi a pioggia. Occorre investire nelle infrastrutture viarie (magari iniziando a riaprire la galleria sulla Sora-Cassino e mettendo mano al ‘Tracciolino, come da me più volte detto nell’ultima campagna elettorale comunale); in quelle turistiche; nella valorizzazione dei beni storici, artistici, naturalistici, enogastronomici e legati alle tradizioni; è indispensabile ragionare in termini globali senza cadere nella trappola dei campanilismi; serve un grande Piano Marshall per il sud provincia, che, con l’esclusione dalle Zes (e le Zls come detto mi sembrano solo briciole), rischia di sprofondare ancora di più (basti pensare alla gravissima crisi dell’automotive che rischia di far saltare l’intera economia del Basso Lazio)”.
“Insomma – ha concluso Borza – sarebbe più che mai necessario passare dalle parole ai fatti concreti, elaborare progetti ad hoc, stanziare fondi mirati e dare risposte certe e rapide ad un territorio che sta vivendo una lenta agonia (stendo un velo pietoso sulla mia Casalvieri, piegata da decenni di malamministrazione e che rischia letteralmente di morire). In gioco c’è la sopravvivenza dell’intero Sud della provincia”.