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Il Frosinone imbattuto anche a Bari compie un altro passo verso il traguardo finale: racconto e pagelle 

Roberto Mercaldo
Al San Nicola l’undici di Grosso controlla agevolmente la gara e va vicino al bottino pieno grazie a una prova autoritaria
Marzo 11, 2023

Nereo Rocco lo indicava quale risultato di una partita perfetta, ma al Bar dello Sport magari qualcuno non è d’accordo con la teoria del paron triestino. Lo zero a zero non ha un solo volto e una sola interpretazione. Quello che il Frosinone ha ottenuto a Bari è però uno zero a zero splendente, per tutto ciò che rappresenta nel contesto del torneo cadetto e per il modo in cui i giallazzurri l’hanno conquistato. 
Nella partita ipoteticamente più difficile delle dieci che mancavano, Turati e compagni hanno limitato i rischi al minimo, anzi a un solo tiro, arrivato all’alba del confronto. L’estremo difensore giallazzurro ha detto no con riflesso felino, concedendo solo un corner. Da quel momento in poi il Bari non è più riuscito a minacciare la porta canarina, ma al contrario ha dovuto proteggere la propria, non senza affanni. 
Il racconto del match, in estrema sintesi, è tutto qui. Il modo in cui il Frosinone ha evidenziato la propria superiorità meriterebbe però un libro, o forse un poema epico, perché l’ardore che i quindici giallazzurri hanno gettato nella contesa è stato encomiabile. Mai una pausa, mai una disattenzione o una lettura distratta: concentrazione feroce, quella che mister Grosso aveva richiesto alla vigilia.

SUPERIORITÀ EVIDENTE PER TUTTI I NOVANTA MINUTI 

I ciociari non si sono contentati del pari, che pure, classifica alla mano, rappresentava un risultato graditissimo. Hanno preso la metà campo barese con la fierezza di chi conosce le proprie virtù, senza tremori, né titubanze. Hanno ostentato una proprietà di palleggio e una straordinaria capacità di muoversi in modo sincrono. Vedere le linee del Frosinone spostarsi sul rettangolo di gioco è un concedersi all’armonia, è ascoltare una sinfonia, è ammirare i tratti di un Picasso maturo. 
E allora anche il Bari non ha potuto sottrarsi alla magia. Buon per i galletti che Rohden nella prima frazione e Moro nella seconda abbiano avuto un singulto di compassione e non abbiano affondato la lama nel petto dello spaventato rivale. Il Bari continuerà ad inseguire il secondo posto utile per la promozione diretta, ma contro il wunderteam giallazzurro ha abbracciato la strada della prudenza, portando al 94’ il prezioso pareggio. 

LE PAGELLE DEI GIOCATORI GIALLAZZURRI 

TURATI 7 – Chiamato in causa una sola volta, risponde presente sulla bordata ravvicinata di Ricci. 
SAMPIRISI 6,5 – Buona prova in fase di contenimento e di impostazione, qualche sbavatura nelle sortite offensive 
LUCIONI 7 – Vorrebbe tanto mettere la firma su una vittoria che anticipi il verdetto finale e in un paio di occasioni va a pochi centimetri dalla deviazione vincente. 
RAVANELLI 7 – Dalle sue parti i dirimpettai baresi proprio non riescono a trovare gloria. 
OYONO 7,5 – Una furia, come a inizio stagione. Schierato sul fronte sinistro, fornisce una prova eccellente e rischia di guadagnare un rigore, che per pochi centimetri è trasformato in punizione dal limite. 
ROHDEN 6,5 – Ha sul piede la palla del vantaggio, ma non vede la scivolata disperata di Ricci e gli calcia la sfera sui piedi. 
INSIGNE 6 – Entra e ci mette tanta buona volontà, ma non trova il guizzo. 
BOLOCA 7 – Altra prova autoritaria. Al centro del campo comanda le operazioni con sagacia e proprietà di palleggio. 
GELLI 6,5 – Come sempre, il direttore Angelozzi ci ha visto giusto. Centrocampista al fosforo, bravo in entrambe le fasi. 
BAEZ 6,5 – Buona partita anche per l’ex Cremonese, che fa ammonire un paio di avversari e svaria sul settore di competenza in modo proficuo. 
GARRITANO SV – Solo otto minuti più i quattro di recupero, ma entra determinato come sempre. 
MULATTIERI 6,5 – Partecipa alla manovra con grande personalità ma non trova il modo di minacciare la porta barese. 
MORO 6 – Anche lui ha sul piede il match ball, ma è indeciso e calcia su Caprile. 
CASO 7 – Quando il pallone entra in suo possesso per il Bari è molto difficile portarglielo via. E allora la retroguardia barese usa sovente le maniere spicce. 
BIDAOUI 6,5 – Vivace e volitivo, in crescita di condizione. 
GROSSO 7 – Quando un’orchestra suona così, il suo direttore è degno di elogio. 

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