Sei punti in due gare nessuno li avrebbe immaginati, dopo il ko di Cremona e un secondo tempo pieno di difficoltà. Il Frosinone targato Greco ha però grinta da vendere ed è inoltre convinto delle proprie possibilità, finalmente!
E così prima il Cesena, poi, sul proprio campo, il Cosenza, hanno dovuto constatare come il cambio di mentalità abbia trasformato i “leoncini” in vere e proprie tigri: difficile, quasi impossibile vincere un contrasto contro di loro. I ragazzini in giallazzurro mostrano gli artigli e combattono su ogni pallone, stimolati dall’esempio di chi in B ha giocato qualche partita più di loro. E ogni pallone conquistato è un’occasione in più di costruire, un’opportunità di portare insidie alla porta avversaria. Così, ecco i tre gol ai romagnoli e poi un gol ma addirittura 4 legni contro il Cosenza, con una pericolosità offensiva di colpo aumentata in modo esponenziale.
Poiché è estremamente improbabile che i tiri continuino ad infrangersi su pali e traverse, va accolta con la giusta soddisfazione questa capacità di arrivare alla conclusione, segnale inequivocabile di una manovra non più sterile, come purtroppo è stato nella fase iniziale del torneo, quando le iniziative andavano a morire puntualmente al limite dell’area di rigore avversaria.
LA CRESCITA DEI GIOVANI
La crescita dei giovani è un altro dato assolutamente confortante di questo segmento di percorso. Prima Bracaglia, poi Barcella, ma anche Cichella, Kvernadze e Vural hanno mostrato maturità e capacità non trascurabili. Contro il Cosenza il protagonista assoluto è stato Begic, sebbene non sia finito nel tabellino dei marcatori. A conti fatti, la pattuglia di nati dopo il 2000 che il Frosinone ha gettato sul piatto della serie B non sembra per nulla sprovveduta, come taluni avevano sentenziato in presenza delle avversità di inizio torneo. Aveva, come è del tutto normale, necessità di ambientamento, e voglia di crederci, e quest’ultima si acquisisce in modo progressivo, senza colpi di bacchetta magica.
Possibile, anzi probabile, che un tecnico molto giovane abbia fatto bene all’autostima di questi ragazzi della “Generazione Z”, ma al di là delle indagini sulla causa rileva in modo palese l’effetto. Questo Frosinone versione Greco ha centrato 2 vittorie, 4 pari ed una sola sconfitta in 7 gare: dieci punti che hanno incrementato in modo consistente un bottino che alla nona era davvero modesto (6 punti e malinconico ultimo posto solitario).
Ora, naturalmente, sarebbe un errore imperdonabile ritenere di essere già usciti dalle sabbie mobili ed affrontare con supponenza i successivi impegni. Quel che il Frosinone non dovrà mai smarrire è l’umiltà, che reca con sé, in modo quasi naturale, la determinazione. Greco lo ha più volte detto in conferenza stampa: questa squadra deve lottare, altrimenti non va da nessuna parte. Da questa consapevolezza si deve ripartire, con la soddisfazione legittima per i due successi di fila conseguiti.
GLI ALTRI RESPONSI
La giornata ha confermato perentoriamente il ruolo preminente del Sassuolo, che con il rientro in pianta stabile di Berardi ed altri big, si candida in modo autorevole a fare come il Frosinone di due stagioni fa. Lo schiaffo sonoro inflitto a una Sampdoria alla costante e fin qui improduttiva ricerca della propria identità è un messaggio forte e chiaro ai naviganti. I neroverdi possono raggiungere velocità di crociera negate alle altre. Il Frosinone proverà comunque nel prossimo turno ad insidiarlo e a portagli via punti.
Anche il Pisa e lo Spezia hanno risposto presente in maniera significativa. I nerazzurri toscani hanno infatti espugnato con un rocambolesco 3-2 il campo del Mantova. Gli spezzini hanno invece maltrattato il Cittadella, la cui crisi appare di difficile soluzione, viste anche le proporzioni delle sconfitte.
Vittorie casalinghe di misura ma molto importanti per Bari e Catanzaro, che hanno avuto la meglio su Cesena e Brescia in due confronti importanti per le posizioni playoff, mentre è caduto piuttosto inopinatamente il Palermo sul campo della Carrarese. Ha faticato, ma ha messo in cascina tre punti essenziali anche la Juve Stabia, contro un Sudtirol che affonda in modo sempre più pericoloso.
Un solo pareggio in tutta la giornata, dato statistico davvero curioso: lo hanno realizzato Modena e Salernitana, con un salomonico uno a uno.
La sorpresa più grande del sedicesimo turno, insieme al successo del Frosinone, è stata quella operata dalla Reggiana, che ha espugnato il campo della Cremonese, peraltro meritando ampiamente il successo. Per i grigiorossi il valzer di allenatori non appare risolutivo di problematiche che si ripresentano periodicamente. Probabilmente tanti nomi altisonanti stanno rendendo meno di quanto il loro pedigree avrebbe portato a pensare. La B è un campionato in cui tante gerarchie vengono ribaltate dal campo, perché se non si soffre e non si corre, anche la cifra tecnica ed il blasone possono essere inutili.