Per la consigliera regionale del Pd, Eleonora Mattia, nel Lazio ci sono troppi episodi allarmanti che esigono venga riaffermato con forza lo spirito antifascista della Regione.
Una proposta di legge per modificare lo Statuto
Lo scorso 15 marzo, allora, Mattia ha depositato in Consiglio regionale una proposta di legge statutaria per modificare l’attuale testo statutario, così da incastonarvi i valori della Resistenza, dell’Antifascismo e della Democrazia. Non che lo statuto regionale ne sia privo, ma per l’esponente Pd ci sono ‘parole’ che non possono darsi per scontate, debbono essere scritte a chiare lettere nell’atto fondamentale della Regione. E con le maiuscole.
Il Pd denuncia: “Troppi episodi inneggianti al fascismo”
A convincere l’esponente del partito della Schlein, che non si può aspettare e che si debba fare subito qualcosa, sono stati i tanti, troppi episodi di euforia o ostentazione di sapore, se non proprio di chiara e diretta matrice, fascista che si sono registrati nel Lazio.
Scrive nella breve relazione alla proposta di legge: “Ormai troppo spesso il territorio della nostra Regione viene offeso da orgogliose rivendicazioni neofasciste da parte di organizzazioni o di singole persone”. Elenca gli ultimi fatti al riguardo: “le svastiche che hanno imbrattato i manifesti elettorali del sindaco di Fiumicino Esterino Montino; il saluto romano in una foto di classe di ragazzi del liceo “Socrate” di Roma; le visite delle amministrazioni comunali di Anzio e Nettuno al Campo della Memoria, dove sono sepolti i caduti della X MAS e delle altre forze della fascista Repubblica sociale italiana; il furto delle pietre d’inciampo nel quartiere Monti di Roma, per fortuna recentemente reinstallate; il post che ha visto una Consigliera comunale di Lanuvio pubblicare una foto scattata a Predappio, davanti alla tomba di Benito Mussolini, accompagnate da queste parole: “Tappa doverosa per portare omaggio a chi ha scritto 20 anni della storia Italiana”; la scelta del comune di Nettuno di affidare a Pietro Cappellari, autore di una serie di libri in cui ha definito “falso mito” la liberazione ed esaltato i repubblichini, l’organizzazione delle celebrazioni dello sbarco di Anzio”.
Mattia: “Episodi revisionisti per strumentalizzare la Storia a fini politici”
L’onorevole Mattia ritiene che “tali episodi revisionisti strumentalizzano la storia per fini politici, offendendo la memoria di tanti” e spiega che “di fronte a tale situazione, non possiamo rimanere passivi ma dobbiamo riaffermare con forza che la nostra Repubblica è sorta dalla Resistenza e che la nostra Regione è antifascista”.
Quattro articoli per inserire le parole “Resistenza” e “Antifascismo” nella legge fondamentale
Sono solo 4 gli articoli della sua proposta di legge: il primo vuole aggiungere le parole “nata dalla Resistenza” dopo il riferimento alla Repubblica Italia, fatto dall’art. 1 dell’attuale Statuto; il secondo vuole sostituire le parole da “valori” a “pluralismo”, che nell’attuale comma 7 dell’art. 6 dettano l’adesione del Lazio ai principi di democrazia, pluralismo e partecipazione (oltre che di rigetto della discriminazione e dell’intolleranza), con le parole “valori della democrazia, dell’antifascismo, della partecipazione e del pluralismo”. Il terzo e quarto articolo, sono norme “tecniche”: l’invarianza della spesa (la legge non comporta costi per la Regione) e l’entrata in vigore.
“L’antifascismo – scrive la consigliera del Partito democratico – è la radice culturale da cui sono nate la Repubblica Italiana e la sua Costituzione repubblicana, la quale rappresenta lo strumento democratico contro ogni forma di totalitarismo. Per questa ragione, con questa proposta di legge di modifica statutaria, si intende inserire espressamente nello Statuto della Regione il riferimento alla Resistenza e al valore dell’antifascismo modificando, rispettivamente, l’art. 1 e l’art. 6 della nostra legge statutaria”.