Frosinone si spopola. Più delle altre province laziali. Roma, ovviamente, fa caso a sé. Vediamo nel dettaglio cosa dice l’ultimo dato Istat utile (che com’è noto elabora un censimento permanente di tutte le regioni d’Italia) quello relativo al 31 dicembre 2021. A quella data si contano nel Lazio 5.730.399 residenti. Al netto degli aggiustamenti statistici derivanti dalla nuova metodologia di calcolo, i dati censuari registrano, rispetto all’edizione 2019, una diminuzione di oltre 25 mila persone (-0,4%).
La distribuzione territoriale della popolazione laziale mostra un forte squilibrio tra l’area della provincia di Roma e il resto delle province. Quasi i tre quarti della popolazione vivono in provincia di Roma, che ricopre il 31,1% del territorio e presenta il valore più alto di densità (789 abitanti per km2 contro 332,5 in media nella regione).
All’opposto, le province di Viterbo e Rieti, che insieme coprono il 37% della superficie regionale, hanno i più bassi livelli di densità di popolazione, 85,4 e 55 abitanti per km2.
Con 21.863 residenti in meno rispetto al 2019 (-0,5%), la provincia di Roma assorbe l’86,4% del calo demografico della regione. Anche nell’ultimo anno, nella provincia di Frosinone si riscontra il decremento più consistente in termini relativi (-1%, equivalente a quasi 5 mila persone), seguita da Rieti (-0,8%, -1.162 residenti). Solo in provincia di Latina si rileva un incremento della popolazione (+0,6%, +3.632). Tornando alla Ciociara, vale la pena dare un’occhiata alla serie storica a partire dal 2014. Ebbene, in 8 anni i residenti sono calati dell’1,95%. Tutti i grandi centri ciociari risentono del trend, ad eccezione di Cassino che cresce del 4,6%. In questo lasso di tempo, secondo l’Istat, Alatri ha perso il 2,15% di residenti, Veroli l’1,75%, Ferentino l’1,53%, Sora l‘1,42%, Frosinone l’1,33%. A rischio scomparsa i piccoli centri. Viticuso perde il 14,2% dei residenti e al 1 gennaio 2019 ha 309 residenti. Terelle con i suoi 353 ne perde il 18,5%, San Biagio Saracinisco (319 abitanti) il 13,8%, Acquafondata resiste e rimane stabile con 266 residenti. E ancora Filettino e Casalattico, che insieme superano a mala pena le mille anime, calano del 9,5% e del 9,8%. Facile individuare i motivi di tale emorragia. L’esodo è determinato, soprattutto, dalla mancanza di lavoro e di prospettive occupazionali soprattutto per i più giovani.