I primi giorni di campagna elettorale, complice il successo da parte di Luca Di Stefano (e Francesco De Angelis) alle elezioni provinciali, tutti davano per scontato il risultato nel Pd. Con il primo posto per Sara Battisti e la piazza d’onore per Antonio Pompeo. La forza elettorale del “leader maximo” presidente del Consorzio Industriale del Lazio e una componente tornata all’improvviso e contro ogni pronostico “vincente” deponeva a favore di uno scenario con la vittoria della consigliera fiuggina nel derby con l’ex presidente della Provincia. Qualcuno addirittura ipotizzava un secondo posto per Libero Mazzaroppi. Addirittura una doppietta per Pensare Democratico.
In queste ore invece, a poche ore dalla chiusura della campagna elettorale, circolano voci insistenti su un possibile clamoroso sorpasso operato da Pompeo proprio in prossimità della bandiera a scacchi. A dare manforte a questa ricostruzione sono i tanti problemi che ha suscitato nell’elettorato non strutturato del Pd la scelta della Battisti che, da un lato, ha riportato indietro di decenni il posizionamento politico e valoriale del partito. Dall’altro sta pagando le troppe défaillance tra esuberanza e supponenza: il picnic romano durante il lockdown all’insegna del “lei non sa chi sono io”, la notte ancora fresca del “me te compro” e l’improvvida uscita di domenica con uno sconsiderato attacco a Francesco Rocca. Seguito da imbarazzanti “scuse pubbliche” accettate dall’ex presidente della Croce Rossa.
E’ chiaro poi che se dietro l’operazione Battisti non ci fosse la capacità strategica e la forza strutturata di Francesco De Angelis la partita non sarebbe nemmeno iniziata. Pare che domenica, quando il video delle accuse a Rocca, è diventato virale la tensione all’interno del comitato elettorale della Battisti si sia alzata alle stelle. E i successivi riflessi durante quest’ultima settimana di campagna elettorale non siano stati molto incoraggianti.
Se a questo quadro di per se preoccupante si aggiungono i rumors che vedrebbero Mauro Buschini impegnato a caldeggiare la candidatura del sindaco di Vico del Lazio Claudio Guerriero nella lista D’Amato ecco che lo scenario del sorpasso, a tre giorni dal voto, acquista una sua concretezza. Rafforzata dal “target” a cui ha guardato Pompeo sin dall’inizio della sua corsa: quell’area moderata e dialogante all’interno del recinto progressista che ha bisogno ogni giorno di risposte concrete e di soluzioni ai tanti problemi che affliggono i giovani, le famiglie e le imprese.