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Il noir in cui Craxi racconta la sua esperienza politica e umana

Alberto Fraja
“Parigi Hammamet” (Mondadori, 156 pagine, 17 euro) un noir il cui autore è neanche troppo anonimo se solo si pone attenzione agli elementi autobiografici di cui egli ha disseminato il libro.
Agosto 1, 2022
Bettino Craxi Foto di LaPresse

Karim è un poliziotto italo-tunisino di quarantaquattro anni che vive ad Hammamet, in Tunisia. Con la scusa di andare a visitare la sorella, porta la sua famiglia in vacanza a Parigi, dove in realtà ha un appuntamento con l’ex primo ministro italiano Ghino, cui è legato da antica e profonda amicizia. Ghino ha chiesto aiuto a Karim perché teme per la propria vita, e la realtà non impiega molto tempo a dargli ragione: al centro del mirino, oltre a Karim e a Ghino, c’è anche una coppia di bodyguard francesi e una spia russa. Col passare delle ore, il disegno criminoso diventa sempre più evidente: qualcuno vuol far pagare a Ghino il suo passato politico, e la sua determinazione a non accettare i compromessi imposti dalla politica internazionale e dalle opache organizzazioni che la influenzano. Su tutte una, dal nome misterioso: “Koros”. 
Fin qui la trama di “Parigi Hammamet” (Mondadori, 156 pagine, 17 euro) un noir il cui autore è neanche troppo anonimo se solo si pone attenzione agli elementi autobiografici di cui egli ha disseminato il libro. Si tratta infatti di Bettino Craxi, presidente del Consiglio dei ministri dal 4 agosto 1983 al 18 aprile 1987 e segretario del Partito Socialista Italiano dal 16 luglio 1976 all’11 febbraio 1993 scomparso ad Hammamet il 19 gennaio 2000. L’ex leader del Garofano, sicuramente uno dei politici più di spessore della cosiddetta prima repubblica, scrisse il libro negli ultimi anni di vita dall’esilio tunisino. Un’opera tornata improvvisamente alla luce durante l’attività di inventariazione e catalogazione delle nuove carte del leader socialista custodite nell’archivio storico della Fondazione Craxi. In verità, più di qualcuno sapeva dell’esistenza del volume, stampato da Edizioni EditoriA di Milano nel 1998. ma la sua esistenza era a lungo rimasta inosservata. Fino al 2020 quando la Mondadori in collaborazione con la Fondazione Bettino Craxi, presieduta dalla figlia Stefania, ha pubblicato questo romanzo inedito in cui il celebre statista italiano rilegge, affidandoli alla finzione della narrativa, gli avvenimenti che hanno segnato la fine del suo percorso politico. 
“Parigi Hammamet” è un’avvincente spy story, con contaminazioni thriller, noir e gialle. Vi si raccontano, come lo stesso Craxi anticipa nell’incipit, avvenimenti assai singolari, eventi drammaticamente reali, “incredibili per eccesso di credibilità, che rientrano nella categoria degli accadimenti comunemente ritenuti impossibili non perché inimmaginabili, ma proprio per il contrario”.
“Non è un saggio, prendetelo come un mio passatempo – consiglia il leader socialista -. Magari scoverete inciampi nella fantapolitica, stilemi abborracciati, intrecci indegni di John le Carré o di Ian Fleming. Eppure, nelle trame del mio modesto tappeto narrativo troverete nude e inconfutabili verità. E una miriade di profezie sui futuri inesorabili disastri nazionali. Quia ventum seminabunt et turbinem metent…” 
Il libro si configura come un intreccio di affari, intrighi, storie d’amore segrete, promesse non mantenute, vendette e tradimenti che risvegliano nei protagonisti la voglia di vivere e il bisogno di libertà, tra spie internazionali e personaggi di varia estrazione. L’autore introduce nel racconto una organizzazione criminale sovranazionale che chiama il “Mucchio”, equiparandola alla famigerata Spectre dei mai dimenticati libri e film di James Bond. Così Craxi descrive i suoi affiliati: «Si tratta di un esercito numeroso, ma non quantificabile, che agisce su contratto e che non conosce il retroscena strategico o pensa di combattere per chissà quale ideale. Qui c’è di tutto: mussulmani fondamentalisti, cristiani, ebrei, atei; tutte le nazionalità, insomma, vista l’enorme disponibilità di denaro attraverso il quale tutti possono diventare potenziali contrattisti, dal giornalista al magistrato, dal poliziotto all’agente segreto, dall’uomo politico al dirigente sindacale, dal killer professionista al rivoluzionario di professione. Noi abbiamo individuato, ad esempio, ex agenti del Kgb, della Cia, del Mossad e dell’Intelligence Service. Francesi e italiani sono reclutati per lo più non nei servizi segreti, che in quei Paesi non esistono o sono stati distrutti o indeboliti, ma nell’ambito dell’informazione e della giustizia». 
E quali sono l finalità del “Mucchio”? Esso “non tollera governabilità, stabilità e orgoglio nazionale, al quale contrappone separatismi, regionalismi, sovversivismo. Con ciò evita il pericolo di uno stabile e fruttuoso incontro tra Paesi europei e popoli nordafricani e medio-orientali, un nesso mortale per chi specula sulle tensioni religiose, culturali, politiche di questa parte del mondo». C’è il Craxi di Sigonella, in queste parole. Il Craxi protagonista di una accorta e intelligente politica estera coi i governi del Vicino Oriente. Il Craxi difensore della nostra sovranità nazionale. Il miglior Craxi.

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