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Il PD ricomincia da tre. Ora sarà assedio a Mastrangeli

Massimo Pizzuti
Ieri sera la riunione del circolo cittadino: si va verso una “reggenza” affidata a Fabrizio Cristofari, Angelo Pizzutelli e Norberto Venturi. La grave crisi politica al Comune di Frosinone impone scelte coraggiose e definitive a tutti: i Socialisti hanno già iniziato la campagna elettorale. E intanto gli 8 “dissidenti” non possono più tergiversare.
Marzo 11, 2025
Pizzutelli, Cristofari e Venturi

C’è un altro aspetto della profonda e paradossale crisi politica che riguarda il Comune capoluogo, inevitabilmente rimasto ai margini. Vale a dire il ruolo e le strategie di quel che rimane delle opposizioni. Ma pure dei cosiddetti “dissidenti”.
Ormai da settimane i 3 consiglieri del Partito Democratico, Angelo Pizzutelli, Fabrizio Cristofari e Norberto Venturi hanno fatto capire non soltanto che non daranno sponde di alcun tipo, ma che intendono incalzare su tutte le tematiche di attualità. L’assurdità è che il Pd è in un letargo infinito. La stagione congressuale provinciale continua ad essere congelata in attesa del pronunciamento della commissione nazionale di garanzia sul tesseramento 2024.
A livello di circolo cittadino, però, potrebbe esserci un momento di svolta. Proprio ieri sera c’è stata una riunione del circolo, fissata dal segretario Marco Tallini. Dopo le dimissioni di sei membri della segreteria e dopo un dibattito aspro. La situazione che si sta delineando è la seguente: prevedere un congresso del circolo una volta che la situazione provinciale si sarà sbloccata. Nel frattempo stabilire una sorta di reggenza affidata ai tre consiglieri comunali: Angelo Pizzutelli, Fabrizio Cristofari e Norberto Venturi. Negli ultimi mesi i tre hanno alzato i giri del motore sul versante dell’opposizione all’Amministrazione Mastrangeli. Prima declinando l’invito per un’intesa di fine consiliatura e poi attaccando su ogni fronte: mobilità urbana, impiantistica sportiva, pedonalizzazione di piazzale Kambo. Cristofari, Pizzutelli e Venturi sono determinati a non mollare e a farsi trovare pronti nel caso dovessero prefigurarsi scenari imprevisti.
Perché indubbiamente nessuno può dire come evolverà la crisi della maggioranza. Il voto sul bilancio sarà sicuramente indicativo. Un segnale il circolo lo ha dato, chiedendo immediatamente le dimissioni dell’assessore al centro storico Rossella Testa (Lega) dopo il gesto dell’ombrello rivolto ai cittadini che contestavano al quartiere Giardino. Può essere questo il momento della ripartenza per un Pd che da anni ha smarrito la strada dell’opposizione finalizzata a proporre un modello alternativo sul piano amministrativo. Tutto può fare meno che rimanere nel limbo.
Non ha invece dubbi e tentennamenti il Psi di Gian Franco Schietroma, già immerso in una campagna elettorale che potrebbe arrivare perfino al 2027. I manifesti affissi in città, la volontà dichiarata di costruire una coalizione anche con realtà civiche fa capire come Schietroma voglia accreditarsi come unica e credibile forza di opposizione. Vincenzo Iacovissi probabilmente sarà ancora candidato sindaco. Indipendentemente da una “ricucitura” dei rapporti con il Pd, che però al momento appartiene alla sfera della fantascienza.
Nella dedalo dei paradossi c’è il fatto che sia la Lista Marzi che la Lista Marini (che fanno riferimento agli ultimi due sindaci espressi dal centrosinistra) sono a sostegno di Riccardo Mastrangeli. Anche se entrambe le civiche stanno analizzando la situazione nei singoli dettagli. Pure in questo caso l’atteggiamento sul documento contabile chiarirà molti aspetti.
Infine ci sono i cosiddetti “dissidenti”. Otto in totale: da oltre un anno non concedono tregua all’Amministrazione Mastrangeli. Ora anche per loro è venuto il momento delle scelte definitive. La posizione obiettivamente più difficile è quella di Pasquale Cirillo e Maurizio Scaccia (Forza Italia). Gli “azzurri” sono un partito fondatore del centrodestra, inseriti da protagonisti nelle coalizioni che governano il Paese e la Regione Lazio. Inoltre Frosinone è un capoluogo di provincia. Un loro “recupero” starebbe nelle cose, ma bisognerebbe vedere come. Senza un azzeramento della giunta e una seria verifica politica è improbabile raggiungere un’intesa. Fra l’altro il senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone è abituato a ragionare in presenza di fatti concreti. Non di impegni a futura memoria.
Giovambattista Martino, Teresa Petricca e Francesco Pallone (Futura) sono stati i più netti. Dopo l’intesa tra Riccardo Mastrangeli e Domenico Marzi hanno annunciato il loro passaggio all’opposizione vera e propria. Archiviando la stagione dell’appoggio esterno. Sono ormai lontanissimi dalla maggioranza.
Anselmo Pizzutelli e Maria Antonietta Mirabella sono stati eletti nella Lista Mastrangeli, della quale continuano a fare parte. Giovanni Bortone risulta ancora capogruppo della Lega, anche se ormai la sua posizione è lontana anni luce dal Carroccio. Loro tre sul piano amministrativo sono quelli che più di tutti contrastano l’Amministrazione Mastrangeli: su piazzale Kambo, sul Brt, sulle piste ciclabili, su tutto. Sono ad un bivio: collocarsi definitivamente all’opposizione oppure dare la propria disponibilità ad un confronto per valutare la possibilità di rientrare nel centrodestra? Una fase politica si è chiusa definitivamente e questo vuol dire che le strategie vanno necessariamente riparametrate.
O di qua o di là.

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