Si è svolta ieri sera, nella bella cornice dell’Osteria del Leone, la tradizionale cena di auguri natalizi del Frosinone Calcio, riservata a giornalisti e sponsor.
Alla presenza di tutti i ragazzi della rosa, dei tecnici e dei dirigenti, il numero uno del club, Maurizio Stirpe, ha tenuto un breve discorso.
Nel porgere ai presenti e alle loro famiglie i migliori auguri per le imminenti festività, il presidente giallazzurro ha invitato i suoi atleti e tutti i presenti a porsi quale obiettivo soltanto la gara successiva. Niente tabelle, niente previsioni di ciò che potrà essere da qui a maggio. Potrà sembrare curioso, perché Maurizio Stirpe è stato capace di programmare in modo mirabile e lungimirante non una stagione, ma un percorso pluriennale che ha davvero pochi eguali in Italia. Però stavolta il patron, non per scaramanzia, ma per estremo senso della realtà, ritiene che si debba procedere a piccoli passi, senza mai tirare il freno dell’entusiasmo e del sogno, ma senza pretendere alcunché. Il patron del Frosinone ha sposato un concetto espresso pochi giorni fa dal direttore generale Doronzo: “L’anno scorso non ci aspettavamo di poter essere là dietro, quest’anno non pensavamo di essere lì su. Evidentemente per una volta non siamo stati equilibrati o forse, più semplicemente, tutto questo accade perché è il bello del calcio: sorprendere, stravolgere gli equilibri>. Discorso lucido, pragmatico, da uomo di sport e da profondo conoscitore delle dinamiche non sempre prevedibili del rettangolo di gioco. Un pizzico di scaramanzia, all’insegna del non è vero ma ci credo, concediamolo anche a un imprenditore illuminato e a un uomo di spessore come Maurizio Stirpe.
Per tutta la sala, come un sommesso mormorio, questo primato inatteso ha invaso gli animi, prodotto sorrisi. Sembrava poggiarsi persino sulla consolle del dj e sui tavoli imbanditi. E i ragazzi? Facce pulite, nessuna concessione al divismo, pronti a soddisfare richieste di selfie e a scambiare pareri con giornalisti e sponsor. Forse i più sorpresi di questa gloria sbocciata attraverso gare giocate dalle Alpi allo Stretto sono proprio loro. Però se stanno sognando non hanno alcuna intenzione di essere svegliati, anzi vogliono aggiungere sorrisi ai sorrisi prodezze alle prodezze, stupore allo stupore.
Clima disteso, con Alvini quasi pudico per la valanga di complimenti che gli è piovuta addosso in questa serata speciale e Doronzo e Castagnini anch’essi abbeverati alla sacra fonte della prudenza, ma legittimamente orgogliosi di un cammino sin qui straordinario.
Frosinone squadra vera, in un ogni dettaglio. Tutti compatti, tutti in marcia verso la gloria, con l’insostenibile leggerezza del non esser favoriti.
Il presidente Stirpe: “Un passo alla volta, poi vedremo dove ci avrà portato”
