Il nuovo atto aziendale dell’Asl di Latina apporta alcune novità sostanziali nella riorganizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali. Il commissario Sabrina Cenciarelli ha dunque avviato un ritocco importante all’impalcatura sanitaria provinciale e a quanto sembra il suo documento ha ricevuto consensi da diversi sindaci pontini.
LE NOVITA’
Si parte con l’istituzione del Dipartimento Alte specialità Neuro-cardio-vascolari. Si procederà quindi con l’attivazione a Latina della Uoc di Cardiochirurgia, che andrà a completare il virtuoso percorso esistente al Goretti di assistenza, cura e ricerca dedicato alle malattie cardiovascolari. Questo significa che presso l’ospedale di Latina sarà finalmente possibile effettuare interventi complessi e implementare l’interventistica mininvasiva, quali le procedure di sostituzione, riparazione della valvola mitrale o trattamento di patologie cardiache anche di tipo neoplastico. Si completa così il quadro delle funzioni di più alta qualificazione caratterizzanti un Dea di II livello, secondo le indicazioni stabilite dalla normativa nazionale. Si procederà poi con la creazione di un dipartimento Materno-infantile transmurale, cioè di un dipartimento che integri l’ospedale e il territorio. L’obiettivo è quello di giungere ad un’efficacia politica di governo clinico capace di assicurare percorsi assistenziali condivisi in ambito di prevenzione, di diagnosi e cura, collaborazione multidisciplinare, con la garanzia di sicurezza e formazione continua. Ci sarà quindi un terzo nuovo Dipartimento, quello per la governante della rete ospedaliera e dell’area critica. Un dipartimento pensato in base ad un approccio olistico, insieme clinico e organizzativo, che considererà le diverse fasi del percorso di cura. L’integrazione organizzativa degli ospedali e delle funzioni di emergenza-urgenza ed alta intensità dell’intera rete ospedaliera, operata nel nuovo modello organizzativo, promuove la funzione di centralizzazione delle attività di facilitazione dei flussi di ricovero, le transizioni verso i setting territoriali, la programmazione delle attività e la gestione delle sale operatorie. Avremo poi nuove figure, come quella del Toh (Team operativo ospedaliero), nata per contrastare il sovraffollamento del pronto soccorso, ma anche per la presa in carico del paziente da qualsiasi punto acceda, effettuando una valutazione globale dei suoi bisogni, la scelta del livello di assistenza maggiormente adeguato e il passaggio a setting diversi, secondo l’evoluzione dei bisogni, evitando la discontinuità assistenziale.
ASSISTENZA TERRITORIALE
Nuovi servizi anche per quanto concerne l’assistenza territoriale. Qui il modello, pensato dalla commissaria Cenciarelli per i distretti, si basa sulla configurazione di un Dipartimento unico territoriale, “idoneo a migliorare l’integrazione tra le diverse strutture sanitarie, in modo da assicurare un accesso semplificato e una risposta coordinata e continua ai bisogni dei cittadini, più adeguata a un bisogno di salute di quello specifico territorio. Nel documento presentato oggi dalla dottoressa Cenciarelli si trovano elementi per un nuovo impulso della telemedicina, per l’introduzione dell’intelligenza artificiale e nuovi approcci, non ultimo quello del cosiddetto one health (alla lettera ‘una salute’) per affrontare le diseguaglianze e promuovere una salute globale, con la creazione di strutture deputate allo sviluppo e all’implementazione di programmi pilota integrati salute-ambiente-clima in linea con le indicazioni del Pnrr. Non va infine dimenticato che sono previsti circa 32 milioni di euro investimenti previsti con i fondi del Pnrr per realizzare 15 Case della comunità, 4 Ospedali di Comunità e 5 Centrali operative territoriali, per la presa in carico di tutti i bisogni socio-sanitari dei più fragili. Questi gli interventi programmati dall’Asl di Latina e quasi tutti in fase di avvio. Per le Case e gli ospedali di comunità l’operazione è in linea con il termine dei lavori previsti a marzo 2026. Molto importanti i 4.462.000 euro impegnati per l’adeguamento sismico dell’ospedale Goretti, sempre a valere dei fondi del Pnrr.